Azione Nazionale voce alla destra

Grumello del Monte (BG) 12:00 – In previsione del Congresso di Fondazione fra Azione Nazionale e la già collaudata La Destra di Francesco Storace, si è tenuta ieri a Grumello del Monte (BG), la prima Assemblea Regionale Lombarda di Azione Nazionale. Presenti fra i relatori “big” della politica nazionale, Francesco Storace, Gianni Alemanno, Giuseppe Scopelliti e Roberto Menia oltre che ai Portavoce Regionali Francesco Scopelliti, Ettore Boffelli, Benedetto Tusa e Antonio Pasquini. Ad aprire l’assemblea ed a fare gli onori di casa è stato il bergamasco Boffelli il quale ha iniziato i lavori dell’assise ricordando fra gli argomenti presi in considerazione come per la destra di oggi non bisogna escludere il dialogo con la Lega di Salvini, senza però denaturare l’identità del partito. Da tecnico quale è Francesco Scopelliti viene preso in mano l’analisi del programma della futura realtà AN+La Destra dove sottolinea il fatto che oggi la politica ed il politico deve “parlare al cuore della gente”, una frase un modus operandi che ormai sembra essere scomparso dalla politica di oggi basata solo sui calcoli matematici e sule alleanze di sola convenienza. Punto importante toccato da Francesco Scopelliti è quella che ha definito come “questione Settentrionale”. La questione risiede nel fatto della caduta del livello occupazionale nelle regioni che prima erano il motore economico del paese e che ora non può e non deve essere ignorata, anzi ne deve diventare un fulcro della prossima politica del lavoro. Benedetto Tusa ricorda come bisogna “seppellire” i rancori ed i personalismi e di come in Lombardia, il coordinamento regionale sia riuscito a creare un clima di confronto civile in cui i personalismi, tipici della politica di oggi, siano stati messi da parte, perché solo con un  confronto civile si riesce a rinsaldare e rendere più forte la coesione all’interno del partito. Con Antonio Pasquini si chiudono gli interventi dei portavoce regionali. Pasquini ribadisce e riprende in mano la tesi sulla “questione Settentrionale” ribadendo il crollo occupazionale, la crisi sia delle PMI ma anche la scomparsa del ceto medio, di quella piccola borghesia che è sempre stata la “spina dorsale” dell’economia italiana, puntando il dito contro uno “stato” che è totalmente assente sul territorio e cieco sulle problematiche della popolazione e di come il nuovo movimento debba essere quell’alternativa posta fra Forza Italia e la Lega. Salvatore Casto, portavoce della provincia di Monza e Brianza, mette in evidenza come il reato di clandestinità nel nostro paese sia stato abrogato e come il “buonismo” prevalente di una politica sconsiderata stia erodendo quel poco aiuto che lo stato da’ volgendolo a favore degli extracomunitari a scapito delle famiglie italiane. Stefano Romano, portavoce AN Pavia, Cristina Cavallini, portavoce AN Brescia ed il portavoce di Pavia riprendono , nei loro interventi, le problematiche esposte dai precedenti relatori. Giuseppe Scopelliti apre per i “Big” della politica compiacendosi della massiccia presenza riscontrata negli ultimi giorni durante il Tour de Force in tutta Italia. Presenza che lui vede come segnale di un risveglio dell’opinione pubblica e del fatto che la “politica degli slogan e dei calcoli” a cui ci hanno abituato negli ultimi anni stia inesorabilmente fallendo e che la gente voglia “sostanza e non apparenza”, e questo per lui non è altro che un “incoraggiamento ad andare avanti e a continuare sulla strada intrapresa”. Storace vede una rinata “voglia di rappresentanza” nell’aumentata presenza ai congressi, e la prossima unione fra i due movimenti non è altro che l’unione di due forze distinte ma con ideali e passioni comuni, non si parla di scissione ma di unione, di un tentativo di parlare a tutte le destre, ed infatti sottolinea come l’avversario non deve essere la Lega di Salvini, ma Renzi ed il suo modo di fare, il PD, il M5S e tutti i satelliti che ci girano intorno. Roberto Menia si pone molte domande fra cui la principale si potrebbe riassumere : “Come mai, nonostante le delusioni, i voltafaccia etc etc etc etc, la gente continua a venire a queste riunioni? Come mai non ha smesso?” La sua risposta sta nel fatto che “la gente non ha smesso di sognare e che vuole che la destra ritorni protagonista della politica e della gestione del Paese”. Gianni Alemanno chiude il giro di analisi facendo notare le similitudini fra gli anni in cui cadde il muro di Berlino e la successiva disintegrazione dell’URSS ed oggi. Come? Vedendo nelle elezioni di Donald Trump quella linea di demarcazione in cui la “globalizzazione” voluta da Clinton & co. sia arrivata ad una svolta e stia fallendo, come non possa esserci “competizione” fra paesi senza alcuna regola produttive, salariale ed ecologica e paesi dove le regole siano strette e ferree. Quindi, ripresa delle varie sovranità. Naturalmente in tutti i discorsi viene ripreso come il rapporto con l’Europa e l’Euro debba cambiare. “Noi siamo europeisti, anzi noi siamo Europei” questo è quello che tutti ribadiscono all’unisono, quindi sì all’Europa ma non a questa Europa.

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About the Author: Carlo Viscardi