La truffa dell’imballaggio spesso incluso nel peso della merce

Uno dei mille trucchi per far “pendere” la bilancia dalla parte del commerciante

Spesso i consumatori sono ingannati sul peso dei prodotti che acquistano. Basta poco ai truffatori del grammo e la regola è sempre quella, chi deve comprare, alleggerisce mentre chi deve vendere, appesantisce. Di fatto una delle violazioni più comuni  nei supermercati, è quella di non sottrarre la tara, cioè il peso dell’involucro. Così si fanno pagare ai clienti anche dieci grammi di prodotto in più. Infatti c’è chi pesa con l’imballaggio, starature dolose, talvolta colpose, quasi sempre dolorose per chi passa alla cassa. A confermarlo i test effettuati lo scorso anno, nel 20% dei casi che dimostrano come il peso indicato include anche il materiale d’imballaggio. Una situazione che non si dovrebbe verificare dal momento che la vendita si deve effettuare sulla base della quantità netta. Inoltre, le bilance attualmente in uso permettono di regolare la funzione “tara”, che permette di dedurre automaticamente, o con un semplice tasto, il peso del materiale d’imballaggio. Il guadagno si fa sui grandi numeri, non sul singolo caso evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”. Di fatto buona parte delle strutture commerciali per la vendita al dettaglio, praticano la vendita dei prodotti a peso lordo, senza la sottrazione della tara, né come pre-impostazione automatica né manuale al momento della pesata. Siamo certi che il materiale di incarto e di imballaggio sono un costo per le aziende, costo che comunque non può e non deve in alcun modo gravare sul consumatore. Queste “sviste” si sono riscontrate indistintamente sia al nord che al sud, sia nei piccoli negozi che nei grandi centri commerciali, con un evidente rischio di sanzione per il commerciante “distratto” e l’ipotesi di truffa ai danni del consumatore. Il consumatore deve sapere che vi è l’obbligo di indicazione del peso netto. Questo obbligo è previsto dalla Legge 441/81, che all’articolo 1 recita: “La  vendita  delle  merci,  il cui prezzo sia fissato per unità di peso, deve essere effettuata a peso ed al netto della tara.  Si  intende  per tara tutto ciò che avvolge o contiene la merce da vendere o è unito ad essa e con essa viene venduto. Il successivo articolo 2, al primo comma, stabilisce che: “Nella  vendita al minuto ed a peso delle merci allo stato sfuso, da chiunque   effettuata,   gli   strumenti  metrici  utilizzati  devono consentire  la  visualizzazione  diretta  ed immediata del peso netto della   merce   e   devono   essere   collocati   in  modo  che  tale visualizzazione sia agevole per l’acquirente.” In base a questa legge i commercianti sono obbligati a fissare la tara davanti al cliente in modo chiaro e ben visibile, senza prodotti alimentari esposti sul bancone a copertura del display dell’apparecchio misuratore. A monte di tutto questo, però, la bilancia deve aver subìto la verifica periodica (ogni 3 anni) da parte dell’Ispettore metrico della Camera di Commercio competente, documentata da una fascetta adesiva di colore verde, incollata sull’apparecchio, riportante l’anno e il mese della successiva verifica. Alla luce di quanto sopra detto si consiglia di verificare la procedura di pesatura della merce quando si effettuano acquisti.

c.s. – Giovanni D’Agata –  Sportello dei Diritti

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