I primi tre atti da Presidente USA di Trump

USA 08:50 – Il neo-insediato Presidente USA, Donald Trump, non ha perso tempo e si è messo subito al lavoro. Come ci riferisce RaiNews, per prima cosa, come promesso in campagna elettorale si è dimesso dalle sue società, giorno di una nuova azione legale contro il presidente, nella quale si chiede ai suoi alberghi e alle sue società di non accettare più pagamenti da governi stranieri. I suoi figli Don Jr. ed Eric si occuperanno degli affari, ha poi precisato il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer. Come primo atto da presidente ha intanto firmato un ordine esecutivo per ritirare il Paese dalla Trans-Pacific Partnership (Tpp), l’accordo di libero scambio firmato da Barack Obama lo scorso anno con altri 11 Paesi del Pacifico definito da Trump come “un potenziale disastro per il nostro Paese”.  Un secondo ordine esecutivo  ha poi ristabilito il bando sull’erogazione di fondi federali alle Ong internazionali che praticano aborti o forniscono informazioni a riguardo. Si tratta di un provvedimento che, da quando fu introdotto dall’amministrazione repubblicana nel 1984, è stato revocato dalle amministrazioni democratiche e reintrodotto da quelle repubblicane compresa quella di Obama. Terzo provvedimento è il congelamento delle assunzioni federali a parte quelle militari, come promesso per il “Day One” in campagna elettorale. Trump poi ha fatto due telefonate la prima al premier Israeliano Benyamin Netanyahu dove ha manifestato l’intezione di spostare l’ambasciata americana in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, la seconda al premier egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Inoltre, come sopracitato, va avanti la causa intentata da un gruppo di esperti di costituzione e di etica ha denunciato Trump, accusato di avere violato la Costituzione americana avendo accettato pagamenti da governi stranieri. Nella causa, depositata in un tribunale di Manhanattan (New York), si chiede a un giudice di ordinare al neo presidente Usa il divieto di accettare transazioni con funzionari stranieri, con aziende controllate da altri Stati, con diplomatici che dormono negli hotel del magnate dell’immobiliare e con emittenti straniere che mandano in onda “The Apprentice”, lo show tv di cui Trump era protagonista. Di certo non si può dire che se ne stia seduto in “panciolle”.

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About the Author: Carlo Viscardi