di Fabrizio Pace – E’ iniziata ieri l’era Trump. Il miliardario ameicano ha giurato sulla Bibbia davanti agli ex-presidenti, al Congresso ai Giudici della Corte Suprema ed ha tenuto un appassionato discorso davanti al numeroso pubblico intervenuto ad accalamarlo. Uno “show” ripreso da tutti i media mondiali, costato oltre 220 mila dollari, l’insediamento del 45° Presidente degli Stati Uniti d’America. Donald Trump è stato molto incisivo, addio ai vecchi discorsi formali a cui ci avevano abituato i suoi precedessori, il tycoon è andato giù duro contro: l’establishment della Capitale statunitense (reo di avere fatto i propri interessi e non quelli degli americani); l’immigrazione calndestina (sopratutto dall’america centrale); la Nato così com’è costituita adesso (un semi organismo da guerra fredda); il fondamentalismo islamico (da debellare) ed infine a netto favore di tutto ciò che è americano, che deve divenire prioritario nell’economia domestica. Prima gli americani, e lo dice chiaramente, senza finte ipocrisie ed in maniera schietta, forse con un tono arrogante ma che piace molto alla gente, nonostante quella solita dozzina di stolti che hanno tentato un’inutile protesta durante la cerimonia.
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.