Reggio Calabria, continua la lotta al caporalato nel reggino

Proseguono anche nell’anno appena cominciato le attività di contrasto al caporalato e al lavoro nero e illegale disposte dal Prefetto Michele di Bari nell’ambito delle misure comprese nella Direttiva del Ministro dell’Interno del 23 aprile 2014 denominata “Focus ‘ndrangheta – Piano d’azione nazionale e transnazionale”, implementate in sede di Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica ed affidate, sotto il profilo operativo, al Tavolo Tecnico Interforze. Si è svolta, infatti, lo scorso 13 gennaio un’operazione di Polizia nei territori di Rosarno, Rizziconi, Laureana di Borrello e San Ferdinando nel corso della quale sono state controllate 7 aziende agricole, due delle quali sono risultate riconducibili a cosche di ‘ndrangheta. I dipendenti sottoposti a verifica sono stati complessivamente 31 (17 extracomunitari, 8 italiani e 6 comunitari), risultati tutti in posizione regolare rispetto alle norme sul lavoro. Nella circostanza è stata contestata a due soggetti la violazione dell’art. 17 c.3 del R.D. 1775/33 (relativa allo sfruttamento di acque pubbliche per uso domestico derivanti da un pozzo realizzato in assenza di provvedimento autorizzativo) con conseguenti sanzioni amministrative di € 30.000 ciascuno. Importante è stato l’esito dei controlli, considerato che la maggior parte delle aziende in questione, e ciò va evidenziato, è risultata in linea con le norme sul lavoro. Si tratta di un segnale positivo, frutto dell’incessante attività di prevenzione svolta da questa Prefettura, dalle Forze di Polizia, comprese quelle Locali, e dalla Direzione Territoriale del Lavoro, che mira anche a favorire atteggiamenti di responsabilità sociale. Durante lo scorso anno le unità interforze di Polizia, integrate da operatori della Polizia Provinciale e coadiuvate da personale della Direzione Territoriale del Lavoro e della locale Azienda Sanitaria Provinciale hanno condotto un’ attività di controllo e vigilanza che ha interessato complessivamente 203 aziende, operanti in prevalenza nel settore agricolo ed edilizio, e 1.110 lavoratori (di cui 304 extracomunitari). Le operazioni sono sfociate nella denuncia di 35 persone e nella contestazione di 170 sanzioni amministrative per un valore complessivo di Euro 1.202.998,25. I controlli sono stati effettuati in entrambi i versanti della provincia, riservando un’attenzione particolare al territorio della Piana di Gioia Tauro in cui maggiore è la presenza di cittadini stranieri. Le attività di contrasto proseguiranno ancora nell’ottica della citata Direttiva del Ministro dell’Interno, il cui primario obiettivo è quello di garantire, attraverso una strategia di controllo del territorio, l’osservanza dei principi di legalità in tutti quegli ambiti della società civile minacciati dalla presenza delle organizzazioni della ‘ndrangheta.

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