Ospiterà il Museo Civico e la Pinacoteca cittadina. Il Sindaco Falcomatà: «Reggio riparte dalla cultura»
REGGIO CALABRIA – Sono stati riavviati oggi alla presenza del Sindaco Giuseppe Falcomatà i lavori di recupero e riqualificazione del dismesso Monastero della Visitazione di via Reggio Campi. L’opera, finanziata con un importo complessivo di 4,7 milioni di euro, prevede la bonifica e la riqualificazione integrale della struttura, con la realizzazione di un centro polifunzionale interamente dedicato all’arte e alla cultura, con una nuova Pinacoteca, un Museo civico ed ampie sale per conferenze ed incontri.
L’ex Monastero è stato realizzato nella seconda metà dell’800 su uno dei punti più alti al centro del comprensorio urbano. Il complesso monumentale si presenta come un progetto di grande impatto architettonico e urbanistico, per la posizione dominante rispetto al centro cittadino, per la articolata configurazione degli spazi, sia interni che esterni, legati alle molteplici attività della vita monastica, costituiti da ampi saloni, ambienti di lavoro, dormitori, refettorio, chiostri, gallerie scoperte e coperte, orti, giardini ed uno splendido belvedere con vista sullo stretto di Messina.
Il progetto, i cui lavori sono ripartiti questa mattina dopo una lunga fase di stasi, prevede il restauro filologico dell’ex Monastero per destinarlo a Pinacoteca Civica e Centro polifunzionale di Reggio Calabria. «Il Monastero della Visitazione è un altro dei luoghi dell’anima della nostra città – ha spiegato il Sindaco Giuseppe Falcomatà a margine dell’odierno sopralluogo – riattivare i lavori, dopo un lungo periodo di stasi, è un segno importante di rinascita per la nostra comunità. Una volta completata, la struttura rappresenterà un nuovo polo culturale ed artistico di inestimabile valore, in grado di fare il paio con il Museo Nazionale della Magna Grecia. Il riavvio dei lavori significa un nuovo impulso all’economia cittadina, con nuovo importante passo in avanti verso la rinascita del nostro comprensorio urbano che, come suggerisce la sua naturale vocazione, vuole fare della cultura e sull’attrattività turistica i pilastri fondamentali per il suo sviluppo e per la crescita sociale ed economica del territorio».
Il progetto di riqualificazione dell’antico Monastero prevede la realizzazione al piano terra della nuova Pinacoteca Civica suddivisa in due sezioni (arte antica e arte moderna), di un bookshop, di un punto vendita per gadget, locali per la direzione e gli uffici, una sala polivalente, servizi igienici per il pubblico, archivio, area intrattenimento pubblico nel camminamento del chiostro e nel giardino interno, locali tecnologici con ingresso dedicato ed accesso ai terrazzamenti “a giardino” aperti al pubblico per visite ed attività didattiche. Al primo livello della struttura è invece prevista la realizzazione del Museo Civico della Città, una biblioteca/mediateca, ambienti per conferenze e seminari e servizi igienici. Al secondo livello invece una terrazza panoramica ed un’area tecnologica per l’ubicazione di pannelli fotovoltaici.
Il progetto prevede il recupero delle pavimentazioni di inizio secolo e la posa in opera di nuovi pavimenti d’uso tradizionale con pianelle di cotto o lastre di pietra e marmo, la sostituzione degli infissi degradati, rifatti sulla base del disegno di quelli esistenti originari, anche con la riproposizione delle “gelosie” tipiche alla vita di clausura, il restauro delle scritte di carattere religioso, presenti nelle stanze e nei corridoi, come testimonianza dell’originaria destinazione del monumento, gli allestimenti delle varie sezioni adottando criteri di omogeneità, modularità e flessibilità, con l’impiego di materiali leggeri, agevolmente “gestibili”, dall’impatto visivo minimo che permetteranno modifiche al futuro ordinamento, dovute a nuove acquisizioni e integrazioni.
Il Chiostro grande centrale della struttura sarà recuperato architettonicamente restaurando i due fronti porticati del convento, realizzando sulla parete dell’adiacente edificio scolastico una quinta di verde rampicante, sostenuta da una griglia di acciaio, e ripristinando le aperture originarie della quinta muraria di fondo, per consentire il collegamento visivo con il giardino storico retrostante. Gli spazi interni del chiostro saranno recuperati con una ripartizione del verde elaborata, con un disegno a piccoli compartimenti risalente all’inizio del ‘900, che richiama quello di una decorazione musiva pavimentale, o un “parterre” di palazzo settecentesco.