Lo dice uno studio pubblicato su The Lancet
Uno studio pubblicato nei giorni scorsi da The Lancet “Infectious Diseases” stabilisce la prevalenza e il tipo di infezioni associate all’assistenza sanitaria (HAIs) nei bambini in Europa e descrive i fattori di rischio per le infezioni in questa fascia di popolazione. La ricerca è stata basata sui dati dell’indagine di prevalenza condotta dall’agenzia europea ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) sulle HAIs e sull’uso di farmaci antimicrobici negli ospedali, nelle cure acute, a livello europeo tra il 2011-2012 che ha riguardato 770 infezioni segnalate in 726 tra bambini e adolescenti. I risultati dimostrano che la prevalenza di infezioni era più alta nelle unità di terapia intensiva pediatrica (15,5% – uno in sei bambini) ed in quelle di terapia intensiva neonatale (10,7% – uno su dieci bambini). La maggior parte delle HAIs (77%) sono state identificate nei neonati più giovani di 12 mesi. Le infezioni del flusso sanguigno erano il tipo più comune di infezione (45%), seguito da infezioni del tratto respiratorio inferiore (22%). Anche se la stragrande maggioranza delle infezioni del sangue nello studio sono state segnalate in bambini di età inferiore ai 12 mesi, la proporzione è rimasta elevata anche in altri gruppi di età. Questo tipo di infezioni nei neonati e nei bambini sono associate con un’alta mortalità e risultati neurologici avversi a lungo termine. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è quantomai opportuno segnalare come gli autori dello studio abbiano dichiarato che è urgentemente necessario un programma pan-europeo per prevenire e ridurre i tassi inaccettabilmente elevati delle IAA nei bambini in Europa, con un focus particolare nelle unità di terapia intensiva neonatale e pediatrica e affrontare le questioni legate alle infezioni nosocomiali flusso sanguigno. Questo è il più grande studio multinazionale che descrive le HAIs in bambini finora, fornendo informazioni dettagliate circa la prevalenza e la distribuzione di queste infezioni in questa componente specifica della popolazione. Una seconda indagine è in corso in Europa, e riguarderà anche i miglioramenti per affrontare alcune delle limitazioni scoperte durante lo sviluppo dello studio, e i suoi risultati saranno pubblicati dal centro europeo per la prevenzione e il controllo (ECDC) dopo il 2017.