Forse non è chiaro a tutti, anche perché è “sfuggito” e nessuno lo ha reso noto, ma l’opera consegnata il 10 gennaio dall’Amministrazione Falcomatà “junior”, non è altro che uno stralcio del progetto relativo alle opere complementari del Regium Waterfront di Zaha Hadid, ossia quella parte di opera finanziata a valere su fondi POR CALABRIA FESR 2007/2013 Asse VIII Città – P.I.S.U.. Si tratta esattamente dell’intervento che interessa l’area urbana che della Pinetina Zerbi si dirama fino al quartiere Candeloro del Porto. La principale funzione di quest’area era destinata a collegare il lungomare di Reggio Calabria a quel fantastico Museo del Mare, bocciato dalla stessa amministrazione targata PD, nei mesi scorsi, attraverso la rimodulazione del Decreto Reggio, a vantaggio di interventi di “generica manutenzione e riqualificazione” di piazze, strade, muri, scalinate e rioni, che a loro volta necessiteranno costantemente di manutenzione ordinaria e straordinaria. Per rinfrescare la memoria è opportuno ripercorrere velocemente dell’excursus burocratico del Regium Waterfront: nel 2006 il Comune di Reggio Calabria pubblicò un concorso internazionale per la progettazione dei lavori di realizzazione del nuovo Waterfront. Nel 2007 venne proclamato vincitore il progetto realizzato della famosa “archistar” irachena Zaha Hadid, con la quale presso l’Ambasciata Italiana a Londra, nel 2009, l’allora sindaco Scopelliti siglò il disciplinare d’incarico. Un progetto di riqualificazione urbana che prevedeva due edifici: da una parte il Museo del Mare a forma di stella marina con sezione dedicata a Gianni Versace, spazi espositivi, un acquario ed una biblioteca, dall’altra parte un Centro Multifunzionale con negozi, cinema, auditorium e uffici, in sostanza qualcosa che avrebbe cambiato il volto della città. Il progetto del Regium Waterfront nella sua interezza sarebbe stato sostenuto da due finanziamenti, uno a valere sul Decreto Reggio, per un importo di 52 milioni, il secondo a valere su fondi POR CALABRIA FESR 2007/2013 Asse VIII Città – P.I.S.U., per un importo di 16 milioni. L’opera di ZH intendeva diventare il simbolo della Città Metropolitana “Mediterranea”, puntando non solo alla riqualificazione di un’area ghettizzata e abbandonata (quartiere Candeloro), bensì alla valorizzazione dell’area portuale e alla creazione di una rete culturale con la Sicilia. L’Amministrazione Falcomatà non ha fatto altro che consegnare la parte del progetto che non rientra nel finanziamento del Decreto Reggio, ossia quel tratto di opera che, già deliberato dalla giunta Arena, che gli stessi Commissari, riconoscendone l’importanza strategica, nel 2013 misero a bando per l’affidamento dei lavori. Oggi è giunta l’ora della consegna dei lavori in vista di un completamento degli stessi che dovrà concretizzarsi celermente visto che trattandosi di Fondi Europei bisogna affrettarsi nel rispetto dei tempi imposti dall’Ufficio Programmazione Nazionale e Comunitaria. Che Falcomatà viva di luce altrui da oltre due anni con inaugurazioni e affidamenti di lavori di opere delle vituperate precedenti amministrazioni è fatto ormai acclarato ma è giusto che tutta la cittadinanza ne prenda piena coscienza. Sul seguente link è possibile prendere visione del progetto nella sua interezza: www.azionenazionalerc.it/waterfront
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