09/01/2017 Sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman, teorico della ‘società liquida’, decede oggi all’età di 91 anni. Bauman è morto a Leeds, in Inghilterra, luogo in cui per anni ha insegnato e vissuto. Considerato il sociologo e il filosofo della postmodernità. Era era nato a Poznan, in Polonia, il 19 novembre 1925 da una famiglia di origini ebree. Uno dei massimi esponenti luminari del mondo. Egli definì la “modernità liquida”. Fu professore di sociologia nelle Università di Leeds e Varsavia. Di formazione marxista, ha studiato il rapporto tra modernità e totalitarismo, con particolare riferimento alla Shoah e al passaggio dalla cultura moderna a quella postmoderna. In seguito all’invasione del suo Paese da parte delle truppe naziste durante la Seconda guerra mondiale, Bauman fuggì, adolescente, con i genitori in Unione Sovietica ove si arruolò volontario per combattere contro i nazisti. Finita la guerra, tornò nel suo Paese e studiò sociologia all’Università di Varsavia. Nel 1968, fu costretto di nuovo a emigrare in seguito a un’epurazione antisemita messa in atto dal governo polacco e si rifugiò prima in Israele, insegnò all’Università di Tel Aviv, poi nel Regno Unito dove, dal 1971 al 1990, fu stato professore di sociologia all’Università di Leeds. Bauman era autore di moltissimi libri, celebri anche in Italia, nei quali si è occupato di temi rilevanti per la società e la cultura contemporanea: dall’analisi della modernità e postmodernità, al ruolo degli intellettuali, fino ai più recenti studi sulle trasformazioni della sfera politica e sociale indotti dalla globalizzazione. Alcuni titoli: “Vita liquida”, “Consumo dunque sono”, “L’arte della vita”, “Il demone della paura”, “Modernità liquida”, “Amore liquido”, “Capitalismo parassitario”, “L’etica in un mondo di consumatori”, “Dentro la globalizzazione. Le conseguenze sulle persone”, “Danni collaterali”, “Diseguaglianze sociali nell’età globale”, “Paura liquida”, “La società sotto assedio”, “Sesto potere”, “Stranieri alle porte”
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