“Focus ‘ndrangheta”, il Piano d’azione nazionale e transnazionale, voluto dal Ministro dell’Interno per “promuovere un’azione di contrasto, a tutto campo, corale e organica” nei confronti delle organizzazioni ‘ndranghetiste calabresi, come stabilisce la Direttiva del 23 aprile 2014, è entrato ormai nel vivo ed è, come è noto, operativo a pieno regime a livello sia regionale sia provinciale. In tale contesto si è inserita l’azione di contrasto e di prevenzione pianificata dal Prefetto Michele di Bari in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e sviluppata dalla Polizia di Stato, dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza, dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Capitaneria di Porto, con la collaborazione della Direzione provinciale del Lavoro e d’intesa, in sede di valutazione e programmazione degli interventi, con il Procuratore Generale della Repubblica e i Procuratori della Repubblica presso i Tribunali di Reggio Calabria, Locri e Palmi. In generale, costante attenzione è stata riservata alla vigilanza ed al controllo del territorio con l’obiettivo di riaffermare e consolidare la presenza ed il senso dello Stato in zone dove le organizzazioni criminali ‘ndranghetiste, con l’uso della prevaricazione e della violenza, tendono a radicarsi, ostacolando le pur presenti energie sociali e istituzionali e fagocitando le risorse necessarie allo sviluppo ed alla crescita della società civile. Il Piano d’azione ha inteso garantire la sicurezza dei cittadini, quale bene essenziale, e rafforzare la cultura della legalità, contrastando tutti quei comportamenti di illegalità diffusa che minano le basi di una serena convivenza civile. Anche nel mese di novembre, come ormai consuetudine, sono state sviluppate mirate pianificazioni operative, a carattere sia preventivo che repressivo, che hanno interessato non solo i consolidati settori a rischio, appalti, attività economiche e imprenditoriali, edilizia, servizi, tutela ambientale, per citarne alcuni, ma anche altri fenomeni di specifica valenza quali il “contrasto al lavoro nero ed irregolare” e le connesse “attività di mediazione illecita di manodopera”,le “attività commerciali e i mercati, compro oro, sale scommesse e da gioco, attività illegali e da gioco, intermediazione finanziaria” nonché il settore della ristorazione. A tale ultimo riguardo, sono stati sequestrati prodotti ittici per un totale di 151 kg, elevate sanzioni amministrative per oltre 3.000 euro e contestati reati di frode in commercio e cattivo stato di conservazione degli alimenti. Complessivamente, nel mese appena trascorso sono state 22.637 le persone controllate, 85 i soggetti deferiti all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà, 16 i soggetti arrestati in flagranza di reato, 5 i sequestri penali, 36 quelli amministrativi e, inoltre, 88 le sanzioni amministrative elevate, 12.156 i veicoli controllati, 3.413 le violazioni accertate al codice della strada, e, infine, 3.055 i controlli domiciliari effettuati e 611 le perquisizioni sul posto eseguite. Tali esiti testimoniano ancora una volta il particolare e diuturno impegno istituzionale dello Stato nel territorio di questa provincia al fine di rafforzare la cultura della legalità e contrastare le azioni criminali della ‘ndrangheta, restituendo così ai cittadini maggiori spazi di libertà e sicurezza.
28 dicembre 2016