25 dicembre 2016 – Per la sicurezza su internet il 2016 è stato un anno negativo, soprattutto per la proliferazione di malware, cioè i software che danneggiano dati e dispositivi, e di ransomware, un tipo di malware che blocca i dispositivi e chiede un riscatto. Gli attacchi alle aziende, come è successo sia a Yahoo che a LinkedIn, si sono triplicati, uno ogni 40 secondi, mentre agli utenti singoli uno ogni 10 secondi. Tutto ciò evidenzia quanto sia importante proteggere il proprio account. Basta seguire alcuni semplici passaggi come consiglia Kaspersky Lab, azienda specializzata nella sicurezza informatica. Prima di tutto non usare le stesse credenziali per accedere a più servizi. La password deve essere lunga e complessa; deve comprendere lettere, numeri e caratteri speciali per essere più forte ma soprattutto non deve essere mai riutilizzata, per quanto complessa, per accedere ad altri servizi. Poi quando i servizi lo rendono possibile, come Google, Apple e molte banche, utilizzare un’autenticazione a due fattori, cioè un metodo che consente l’accesso solo dopo aver superato una doppia “barriera”. La doppia autenticazione contribuisce a superare il metodo delle domande di sicurezza, la cui efficacia però è stata messa in discussione perchè si tratta di domande e risposte standard che utilizzano informazioni facilmente ricavabili dai nostri dati pubblici. Visto che non ci sono regole che assicurino una garanzia totale contro gli attacchi informatici usare cautela prima di tutto. Malware e ransomware arrivano via mail e si travestono da allegati invitanti come sconti e promozioni, oppure burocratici come multe, fatture, bollette. Non cliccate se la mail vi sembra strana. Una volta aperto l’allegato, il vostro dispositivo potrebbe infettarsi. Aggiornare sempre i sistemi operativi perchè l’altro canale d’ingresso degli attacchi informatici è rappresentato dalle crepe che si creano. Gli aggiornamenti chiudono falle e individuano bug. Fare un backup frequente perché consente di avere un’opzione in più in tutti i casi in cui dovessero smarrirsi documenti e informazioni. Nel caso dei ransomware, avere una memoria “di riserva” consente di affrontare il problema in modo più lucido. Quando il ransomware attacca il vostro dispositivo, si paleserà in modo evidente. Non sempre è possibile tornare in possesso di tutte le funzionalità. Prima di cedere, è bene dare uno sguardo a No more ransom: il progetto, nato dalla collaborazione tra specialisti del settore e forze dell’ordine, mette a disposizione alcuni software per la decrittazione dei blocchi, capaci di liberare il dispositivo. Utilizzare sempre un antivirus su mobile perchè in un sistema integrato, una piccola crepa anche solo in uno dei dispositivi utilizzati, tablet, smartphone o pc, diventa una porta d’accesso agli altri. Infine disattivate la funzione Wifi mentre siete in luoghi che non conoscete per evitare “agganci” indesiderati. Non entrate in reti non garantite. Per la vostra connessione casalinga ad esempio: personalizzate la password, a patto che resti complessa. (fonte tg24.sky.it)