A lanciare l’allarme un editoriale del Times, insieme a un lungo articolo sui consumi record del vino frizzante in Gran Bretagna. Consumi che contribuiscono alla continua estensione delle coltivazioni a vite nel Veneto, causando, a detta di alcuni ambientalisti, danni al territorio e alla natura. Il giornale ricorda come una certa responsabilità di questo fenomeno sia da attribuire ai sudditi di sua maestà, che negli ultimi anni sono diventati fra i maggiori consumatori di prosecco a livello mondiale. Si calcola che si siano bevuti, ricorda l’editoriale, qualcosa come 86 milioni di bottiglie nel 2015, il 50% in più rispetto al 2014, il doppio rispetto a quanto consumano gli americani, con una popolazione ben superiore a quella del Regno. “Nel rispetto dello spirito della Brexit” il giornale propone quindi di consumare più vino inglese, puntando sulle produzioni del Kent e del Sussex in continua espansione e con etichette sempre più all’altezza di quelle continentali. Preoccupazioni espresse anche degli Enologi italiani: sul mercato globale c’è carenza di Prosecco. Poiché si prospetta una grande domanda di prosecco, i negozianti lo starebbero mettendo sul mercato lentamente e la stanno prendendo come un’opportunità per alzare i prezzi fino, in alcuni casi, del 50%. Una speculazione che se corrispondente al vero, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dovrebbe essere verificata dalle autorità a partire dall’Antitrust italiano anche perchè la notizia della crisi del raccolto ha fatto il giro dell’Europa, in particolare della Gran Bretagna, ma non è assurta al livello che merita proprio nel paese di produzione. E’ vero, infatti, che risulterebbe che parti enormi del raccolto 2015 non sarebbero andate a buon fine a causa del maltempo nelle pianure italiane dove si coltivano le vigne, ma il controllo dei prezzi, o addirittura le speculazioni, ledono i diritti dei consumatori e perciò devono essere immediatamente bloccate. Il prosecco un vero e proprio prodotto del “made in Italy”, ha sostituito lo champagne come vino spumante più amato del mondo nel 2013, vendendo circa 307 milioni di bottiglie rispetto al suo “equivalente” francese fermatosi a 304 milioni, secondo i dati degli analisti. Lo scorso anno, le esportazioni di prosecco verso il solo Regno Unito sono salite del 40,2%, tanto che gli analisti hanno sostenuto che tale tendenza riflette un gusto per il “lusso accessibile”.
CS Sportello dei Diritti