Alabama, orrore e polemica: condannato a morte spira dopo 34 minuti di terrificante agonia

Per giustiziare Ronald Bert Smith, 45 anni, condannato per l’assassinio di un commesso di un negozio, è stata utilizzata una combinazione di tre farmaci, mentre tossiva, parlava e si contorceva

TRENTAQUATTRO MINUTI di purissimo orrore, sotto lo sguardo atterrito dei suoi avvocati. Questa l’agonia che ha preceduto il trapasso di Ronald Bert Smith, condannato alla pena capitale e giustiziato nel carcere di Holman Correctional ad Atmore, con una tripla iniezione sperimentale. Oggi 45enne, condannato a morte per aver ucciso sparandogli in testa Casey Wilson, un commesso di un negozio, perchè non aveva aperto il registratore di cassa, nel 1994 a Huntsville. Le sostanze sono state iniettate nelle sue vene dalle 10:34 alle 10:47, ma prima di perdere conoscenza, Ronald Bert Smith ha continato a parlare, tossire e contorcersi. L’illusione che potesse essere finita lì. Invece no. Dopo quel primo, interminabile intervallo, l’uomo ha iniziato a boccheggiare sonoramente, alla disperata ricerca di ossigeno. Smith ha continuato a sbuffare per alcuni minuti, poi la sua resistenza si è andata affievolendo. Il condannato ha continuato ad aprire e chiudere la bocca senza emettere più alcun suono, mentre il ventre si gonfiava e sgonfiava, prima spasmodicamente, poi sempre più lentamente. Poi è rimasto immobile senza fiato e tosse dopo il primo test. Dopo la seconda iniezione, che è stato eseguita alle 22:37 e di nuovo a 22:47 il braccio destro di Smith e la mano si muovevano. La fine è giunta trentaquattro minuti dopo la tripla iniezione. Una delle esecuzioni più lunghe da quando la pena capitale è stata reintrodotta in Alabama nel 1983. Jeff Dunn, Commissario dell’Alabama Prison, quando tutto è finito, ha emesso il suo verdetto: “L’esecuzione è andata come indicata nel protocollo previsto dal sistema carcerario”. Due sedativi e un anestetico. Questa la combinazione utilizzata dallo Stato dell’Alabama per la fallimentare tripla iniezione. Smith è la seconda persona che è stata giustiziata quest’anno in Alabama, dopo un altro condannato a morte, Christopher Brooks Eugene. Mentre il dibattito sull’opportunità di mantenere la pena capitale è sempre vivo, altri 58 uomini sono stati giustiziati negli Usa quest’anno, secondo il Death Penalty Information Center.  Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, l’agonia di Ronald Bert Smith è la riprova che non esiste un metodo umano, dolce e indolore di eseguire la pena di morte. Quel che è accaduto in Alabama è una violazione autorizzata del principio della Costituzione americana che vieta ogni punizione crudele e inusuale. E’ ora che l’America si liberi di un sistema così barbaro di fare giustizia.

c.s. – Giovanni D’Agata

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