Alle prime luci dell’alba di oggi, 7 dicembre 2016, nella provincia di Reggio Calabria – in particolare nell’area del basso Jonio Reggino – a Roma, Ascoli Piceno e in provincia di Urbino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con l’ausilio di tutte le articolazioni territoriali dipendenti, su ordine della Procura della Repubblica – D.D.A.- presso il Tribunale di Reggio Calabria, hanno tratto in arresto 14 persone, sottoponendone all’Obbligo di dimora con obbligo di presentazione alla P.G. altre 4, in esecuzione di Ordinanza di applicazione di Misure Cautelari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia. Le persone destinatarie del provvedimento cautelare sono ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, turbata libertà degli incanti, violenza privata, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, tutte ipotesi aggravate dall’aver agito con modalità mafiose e per agevolare la cosca di riferimento; falsa testimonianza, corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, detenzione e porto illegale in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi comuni da sparo. Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, si sviluppano quale approfondimento delle risultanze assunte nell’ambito delle operazioni “ADA” e “ULTIMA SPIAGGIA” nei confronti delle articolazioni territoriali della ‘ndrangheta facenti capo alle famiglie “IAMONTE” e “PAVIGLIANITI”, operanti nei comuni di Melito di Porto Salvo, San Lorenzo (RC), Bagaladi (RC) e Condofuri (RC) L’impegno investigativo ha consentito di acquisire elementi probatori sul conto di imprenditori attivi nel settore della raccolta rifiuti, i quali, forti del sostegno derivante dalla criminalità organizzata locale e avvalendosi della collaborazione di liberi professionisti e della compiacenza di funzionari e amministratori pubblici, hanno condizionato il regolare svolgimento di gare d’appalto in alcuni comuni del basso jonio reggino, nonché di evidenziare l’influenza della cosca “PAVIGLIANITI” sulle elezioni comunali del 2014 di San Lorenzo (RC). Ulteriori dettagli saranno forniti in occasione della Conferenza Stampa che si terrà presso il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, alla presenza del Signor Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria – Dott. Federico Cafiero De Raho – alle ore 11.00.
I reati contestati a vario titolo:
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concorso esterno in associazione di tipo mafioso (artt. 110, 416 bis. comma 1,2,3,4,5 e 6 c.p., 3 L. 146/06);
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turbata libertà degli incanti (artt. 110, 353 comma 1,2 c.p., 7 L. 203/91);
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violenza privata (art. 610 c.p., 7 L. 203/91);
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estorsione (artt. 110, 629 comma 1 e 2, in relazione all’art. 628 comma 3 nr. 3 c.p. e 7 L. 203/91);
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illecita concorrenza con minaccia o violenza (artt. 81 cpv, 110, 513bis comma I e II c.p., 7 L.203/91),
tutte ipotesi aggravate dall’aver agito con modalità mafiose e per agevolare la cosca di riferimento;
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falsa testimonianza (artt. 110, 372 c.p.);
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corruzione per l’esercizio della funzione (artt. 110, 318 c.p.);
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corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio (artt. 110, 319 c.p.);
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detenzione e porto illegale in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi comuni da sparo (artt. 81 cpv. c.p., 2, 4 e 7, l. 895/1967).
comunicato stampa – Carabinieri