22\11\2016 – Nel pomeriggio di ieri al termine di un’attività investigativa volta al contrasto degli stupefacenti realizzata dalla Squadra Mobile della Questura di Prato che indirizzava le indagini in un’abitazione sita nel comune di Pistoia, questo Ufficio in collaborazione con la Questura di Pistoia, ha arrestato in flagranza di reato due cittadini nigeriani rispettivamente di anni 33 e 46, ritenuti responsabili dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con contestuale sequestro di n. 50 ovuli di eroina, ( di cui 33 espulsi dal corpo di uno degli arrestati), n. 17 involucri di stupefacente ( rinvenuti nella perquisizione domiciliare), oltre a grammi 4,90 di marijuana e la somma di 3.220 euro provento dell’attività illecita. L’operazione di polizia giudiziaria trae origine da attività informativa ed investigativa che indicava la presenza di un giovane nigeriano, dimorante in un’abitazione di Pistoia, dedito alla movimentazione di ingenti quantitativi di stupefacenti che cedeva a suoi connazionali per la vendita al dettaglio. Dopo un’attività di osservazione e pedinamento nella mattinata di ieri, a Pistoia, gli operatori della squadra antidroga, notavano un cittadino nigeriano che uscendo dalla palazzina in osservazione si univa ad un connazionale incamminandosi verso la stazione ferroviaria dove venivano entrambi sottoposti a controllo di polizia. Posti dinanzi alle contestazioni degli agenti i due mostravano chiara preoccupazione ed uno di essi dichiarava di abitare a Prato e di trovarsi nel territorio pistoiese per incontrare dei non meglio specificati amici. Lo sviluppo immediato delle indagini portavano gli operatori ad effettuare un mirato controllo presso l’abitazione ove i due erano stati visti uscire rintracciando all’interno due donne e due uomini nigeriani. La perquisizione personale di tutti i presenti dava in un primo momento esito negativo mentre quella realizzata nell’appartamento consentiva di rinvenire all’interno dell’armadio una consistente somma di denaro (2.800 euro). Materiale idoneo per il confezionamento dello stupefacente a conferma dell’attività illecita posta in essere nel luogo veniva trovato e sottoposto a sequestro. Il prosieguo della perquisizione nelle camere dei nigeriani consentiva di rinvenire n. 17 ovuli mentre mezzo involucro veniva trovato nascosto nella cappa di aspirazione del piano cottura. I due uomini disconoscevano la proprietà dello stupefacente e se ne addossavano reciprocamente le responsabilità del possesso. Il successivo esame clinico dei due fermati volto ad accertare l’eventuale presenza di ovuli presenti nel loro organismo, consentiva di accertare dei corpi estranei all’interno del quarantaseienne, alcuni dei quali (n. 20) venivano espulsi in un primo momento). Al termine dell’operazione raccolti elementi univoci circa la responsabilità penale dei due nigeriani, ritenendo ragionevole in base agli elementi investigativi raccolti che il quarantaseienne sia un corriere della droga mentre il trentatreenne il destinatario di eventuale altro stupefacente, i predetti venivano arrestati e messi a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
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