14\11\2016 21:30 – Nel lontano 2014 gli States iniziarono ad introdurre all’interno dei distributori automatici non solo merendine e salatini senza glutine o lattosio, ma soprattutto piccoli ‘snack’ di frutta e verdura. Non solo caffè durante la pausa scolastica o lavorativa, ma anche cibi dedicati a chi segue o vuole seguire un regime alimentare sano ed equilibrato. Quello sposato dagli americani è un progetto mirato ai più piccoli, quindi all’introduzione di frutta e verdura nei distributori automatici scolastici, e coniugato con i produttori di cibi biologici a km zero. Ben presto, però, anche nelle aziende e negli uffici pubblici, e privati, frutta e verdura fanno la loro comparsa, spopolando e conquistando la maggior parte dei ‘clienti’. In Italia l’idea del ‘Frutta Snack’ arriverà molto dopo, conquistando però il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e dal Ministero Lavoro, Salute e Politiche sociali e la Regione Emilia Romagna, che introduce subito le vaschette di frutta fresca a prezzi abbordabili. Finalmente, però, anche in Calabria arrivano i primi prodotti di frutta e verdura all’interno dei distributori automatici. L’idea, infatti, è quella di favorire l’incremento del consumo dei prodotti biologici a origine controllata e a chilometro zero, unita al fattore salute e benessere all’interno delle proprie abitudini alimentari anche sul posto di lavoro. C’è già chi ne è entusiasta e chi ne sottolinea il costo, che ovviamente può apparire ‘esagerato’ se rapportato a quello di mercato. E’ l’esempio di Catanzaro dove in alcune aziende è stato possibile ‘avvistare’ il primo pulsante abbinato ad una confezione di frutta. Infatti, all’interno del distributore automatico è possibile ‘ordinare’ – ad esempio – una confezione di 2 mandarini Clementine, rigorosamente bio e a km zero, al costo di 0,80 centesimi di euro. Una sorpresa per gli utenti che hanno potuto scegliere una sana e biologica merenda (prodotto del progetto ClemenTime di Corigliano Calabro (CS), che cura anche il servizio packaging pensato appositamente per i distributori automatici) durante la loro pausa caffè. Eppure 2 ‘clienti’ su 5 manifestano una piccola remora sul costo, forse troppo alto rispetto la quantità a loro dire. Che si tratti di poca attenzione sul vero rapporto qualità/prezzo da parte degli utenti, o semplice appunto per invitare il servizio al miglioramento? Una cosa è certa: finalmente “siamo alla frutta!”.