Aeroporto Reggio Calabria, D’Ascoli: “Delrio e Regione facciano la loro parte senza equivoci”

Giuseppe D'Ascoli04\11\2016 – Per capire, o cercare di capire le ragioni della crisi dell’Aeroporto di Reggio Calabria occorre fare un’analisi a ritroso relativamente a diversi aspetti, partendo proprio dalla gestione della vicenda Alitalia. Nel 2003 una nuova legislazione europea ha obbligato le società di gestione di attrezzarsi per gestire il cosiddetto “Handling” ovvero l’insieme dei servizi a terra e nel caso relativo all’attività di Alitalia a Reggio Calabria si è verificata una situazione molto particolare. Nonostante infatti Alitalia avesse già una propria struttura che effettuava tali servizi, si decise di costituire comunque un’altra società di handling a carico della Sogas. Come è noto Alitalia su Reggio Calabria ha una forza lavoro che supera le 50 unità e questa doppia gestione dell’handling ha comportato risultati devastanti: perdite enormi per la Sogas, che non poteva riuscire a gestire un settore privo di ricavi, e contraccolpi per Alitalia che si è vista costretta a mantenere una struttura già presente, con costi di gestione molto elevati che sono andati ad incidere sui prezzi dei biglietti comportandone un cospicuo aumento. A ciò si aggiunga inoltre che le Istituzioni locali, regionali e nazionali mentre in passato hanno continuamente “sopportato e supportato” il sostanziale monopolio di Alitalia sullo scalo – la gestione Scopelliti ad esempio aveva incentivato Alitalia con doni milionari generosi sotto forma di sponsor con l’immagine dei Bronzi sugli aerei utilizzando un finanziamento regionale che in verità doveva essere gestito da Sogas – ora non più, e considerato che ad oggi la Regione non finanzia le tratte Alitalia mentre lo fa con altre compagnie ecco spiegate sia le ragioni della scelta di Alitalia di abbandonare l’Aeroporto dello stretto, che, in parte le difficoltà economiche della Società di gestione. Per definire in modo più completo le cause dell’attuale crisi economica e gestionale del nostro Aeroporto, si consideri inoltre che, come è noto a tutti, mentre i voli, anche di altre compagnie, da e per Crotone e Lamezia sono stati, da sempre, incentivati dalla Regione, quelli su Reggio Calabria no. Ad esempio, la compagnia Wizz Air che pure avrebbe dovuto atterrare a Reggio Calabria, aveva richiesto un incentivo economico di 8 euro a passeggero ma non si è mai trovata la disponibilità economica per chiudere il contratto. Adesso Wizz Air ha avuto dalla Regione ben 11 euro di contributo a passeggero per atterrare su Lamezia. Tuttavia, nonostante la situazione sembri abbastanza chiara le Istituzioni danno altre interpretazioni. Proprio oggi il Ministro Delrio ha bacchettato la Calabria affermando che “le piccole società di gestione devono fare sistema altrimenti non reggono la concorrenza”. Il suo ragionamento è valido solo in linea teorica. All’atto pratico infatti, la concorrenza ha una sua validità quando è libera, ma se due o più soggetti operano nello stesso settore ed alcuni di essi, a differenza di un altro sono continuamente “incoraggiati e sostenuti” è evidente allora che le norme sulla concorrenza siano piegate di fronte a scelte basate su una determinata volontà politica, della quale, tra l’altro, non si capisce l’utilità. A che cosa serve infatti aggravare continuamente le condizioni di una società come la Sogas, che in verità ha già di suo tanti problemi da risolvere, per poi “affannarsi” per cercare di salvarla? Non sarebbe stato forse più logico lasciare che la vita di tutte le società di gestione fosse regolata dal solo mercato di libera concorrenza evitando le ingerenze della politica?
Giuseppe D’Ascoli – Consigliere Comunale F.I.
Grazie. Pino D’Ascoli

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