04\11\2016 – La situazione dell’aeroporto “Tito Minniti” è stata analizzata nel corso di una riunione informale tenuta dal Consiglio direttivo di Confindustria Reggio Calabria. Al centro del confronto sono stati posti i possibili futuri scenari dello scalo reggino dopo il fallimento della Sogas, l’ex società di gestione, e il paventato abbandono dello scalo da parte di Alitalia. Alla riunione, i cui lavori sono stati coordinati dal presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea, hanno preso parte i componenti del Consiglio direttivo Filippo Arecchi, Valerio Berti, Francesco Siclari, Giuseppe Quattrone, Pino Febert, Antonino Tramontana e Angelo Marra, il presidente di Ance Calabria, Francesco Berna e il direttore di Confindustria Reggio Calabria, Francesca Cozzupoli. La disamina degli imprenditori reggini ha preso le mosse dalla vicenda della Sogas, su cui, è stato evidenziato, “a più riprese Confindustria ha in passato messo in rilievo l’anomalia di una società in cui il costo del lavoro incideva per circa il 90% sul fatturato. La politica ha grosse responsabilità e se fosse stata in grado di guardare in prospettiva, forse oggi avremmo un soggetto di gestione diverso e magari con un’esperienza specifica nel settore”. E sul ruolo di Alitalia, secondo gli industriali reggini, “occorre interrogarsi in maniera approfondita perché l’ex compagnia di bandiera negli ultimi anni, mantenendo una posizione di sostanziale monopolio, ha fatto davvero il bello e cattivo tempo. La sua presenza, oggi, ha senso solo a fronte di un quadro di servizi efficienti e competitivi”. Più in generale, è stato inoltre ribadito che “l’aeroporto deve tornare ad essere una infrastruttura in grado di fornire un servizio in linea con le esigenze di una Città metropolitana. A breve ci sarà un nuovo gestore e cogliamo l’occasione per sollecitare l’Enac a velocizzare le procedure del bando che ormai è chiuso e anche alla luce dell’esercizio provvisorio dello scalo che non può certo durare in eterno. Con il nuovo soggetto – annunciano gli imprenditori reggini – che assumerà la guida dell’aeroporto intendiamo da subito avviare un dialogo e un confronto diretti sulle logiche di mercato che dovranno animare il nuovo quadro dei servizi erogati, sulle nuove rotte da attivare, sul rafforzamento di quelle essenziali come le linee da e verso Roma e Milano”. E un discorso a parte meritano poi, secondo l’associazione di via del Torrione, i compiti e le responsabilità della politica e della classe dirigente. “A loro rivolgiamo l’invito – affermano gli industriali reggini – a adottare un sistema di gestione delle risorse, per questo delicato e cruciale asset del settore trasporti, che sia trasparente ed equilibrato rispetto alle varie necessità che il territorio regionale manifesta. Chiediamo un piano preciso e mirato per il rilancio del trasporto locale che deve essere funzionale ad un bacino di utenti del trasporto aereo che, tra Reggio e Messina, può sforare il milione di passeggeri. In questo contesto, peraltro, è opportuno rimarcare la centralità del Piano strategico della Città metropolitana di cui nessuno parla ma che, in realtà, riveste un’importanza fondamentale, ancor più dello stesso Statuto, poiché è proprio lo strumento che definisce gli indirizzi politici e strategici che toccano da vicino lo sviluppo anche per quanto riguarda le infrastrutture e il trasporto integrato locale. In linea più generale – conclude Confindustria Reggio Calabria – chiunque andrà a gestire l’aeroporto dovrà operare secondo le dinamiche di mercato, ponendo definitivamente da parte le logiche clientelari che negli anni non hanno fatto altro che produrre disastri gestionali, amministrativi e finanziari”.
Ufficio stampa Confindustria Reggio Calabria