Riceviamo e Pubblichiamo
02\11\2016 – Roberto Bazlen, noto come Bobi, è poco conosciuto. Per questo è giusto intitolargli una via (a Milano gli è stato dedicato un giardino) perché tutti conoscano il suo ruolo nella cultura italiana e nel mondo editoriale. Nato a Trieste, ancora austroungarica, da padre tedesco e madre ebrea; visse a lungo a Roma in Via Margutta; morì in una camera d’albergo a Milano. Fondò, con Luciano Foà, la casa editrice Adelphi. Consulente editoriale per numerose case editrici: Astrolabio, Bompiani, Einaudi. Ma indicarlo come consulente editoriale è riduttivo. Bazlen ha introdotto in Italia la grande cultura della tradizione mitteleuropea. E’ stato un esploratore nello sconfinato mondo dei libri: percorrendo – senza sosta – terre inesplorate per poi raccontare quanto aveva visto e appreso. A lui dobbiamo la pubblicazione in Italia delle opere di Sigmund Freud, Carl Gustav Jung, Franz Kafka, Robert Musil. Innamorato del libro: trascorreva molte ore al giorno leggendo. Setacciava le bancarelle di libri usati nei mercatini della natia Trieste. Ha contribuito a saldare saldamente (la cacofonia è voluta) l’Italia alle grandi capitali europee. Bon vivant e amante del buon vino come della lettura. Curioso e attento a tutto ciò che lo circondava: non pubblicò nulla in vita. Dopo la sua morte Roberto Calasso ha curato la pubblicazione dei suoi scritti in un volume: Il capitano di lungo corso.