30\10\2016 – James Comey, direttore dell’Fbi, di orientamento repubblicano ma di onestà intellettuale universalmente riconosciuta negli Stati Uniti, tanto da essere stato nominato dal democratico Obama, ha spiegato con una lettera ai dipendenti del bureau le ragioni della comunicazione al Congresso (cosa insolita) con cui ha reso noto la riapertura dell’inchiesta sulle email di Hillary Clinton. La candidata democratica, minimizza e afferma “è giusto che gli americani sappiano la verità” e si dice tranquilla che l’FBI voglia approfondire il caso delle mail presumibilmente inviate dal suo server privato alcune delle quali riguarderebbero i “conti” della Fondazione Clinton. L’emailgate aveva scandalizzato l’America ma forse non è ancora chiaro a tutti quali possano essere le conseguenze dell’inchiesta che il bureau ha deciso di portare avanti. In sintesi l’FBI aveva chiesto a Hillary Clinton di consegnare i messaggi spediti o ricevuti dal suo indirizzo privato, ma lo staff dell’ex segretario ne consegna 30.490. Gli altri 31.830,definiti “privati”, erano stati già cancellati alla fine del mandato. Si aprì quindi un’inchiesta per verificare se l’ex segretario di Stato abbia in questo modo messo a rischio informazioni riservate e sensibili, per la sicurezza nazionale. L’inchiesta sembra chiudersi ma gli investigatori americano informano che nelle restanti email ci potrebbe essere “materiale interessante”. E DonaldTrump, candidato repubblicano alla Casa Bianca, incalza la sfidante :”l’Fbi non avrebbe fatto questo passo se non lo avesse ritenuto necessario. “La giustizia prevarrà”. Insomma in questi ultimi 10 giorni se ne vedranno delle belle, il distacco tra i due si assottiglia sempre più..
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.