26\10\2016 – Nonostante l’arrivo dell’autunno, che in questo ultimo periodo è caratterizzato da un significativo aumento delle temperature, resta alta la vigilanza del Corpo Forestale dello Stato nel prevenire il fenomeno degli incendi boschivi nel territorio provinciale. Gli uomini dei Comandi Stazione di Melito di Porto Salvo e di Bagaladi, coordinati dal Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno arrestato, in flagranza di reato S.S., un pastore cinquantenne residente a Roghudi, sorpreso ad appiccare un incendio in località “Scano”, nel comune di Melito di Porto Salvo. Nel corso di un’operazione finalizzata al contrasto degli incendi boschivi ed al pascolo abusivo, gli agenti dei due Reparti territoriali, giunti nei pressi di un ovile, notavano un soggetto, identificato successivamente in S.S, che, servendosi di un accendino, appiccava il fuoco in più punti in una zona impervia ricca di vegetazione naturale. Alla vista degli agenti, l’incendiario si dava a precipitosa fuga, ma veniva raggiunto dopo un breve inseguimento dal personale forestale e tratto in arresto in flagranza di reato per incendio boschivo doloso. Contattato il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, S.S. veniva posto ai domiciliari. In sede di udienza davanti al Giudice del Tribunale di Reggio Calabria, l’arresto veniva convalidato e l’intero operato degli agenti forestali veniva totalmente confermato. Solo grazie alla ridotta presenza di vento ed al pronto intervento degli agenti operanti che hanno interrotto l’azione criminosa posta in essere dall’incendiario, ha evitato che le fiamme si propagassero ulteriormente, andando ad interessare anche i rigogliosi boschi circostanti. A seguito di ulteriori indagini è risultato che un gregge trovato a pascolare senza autorizzazioni nell’area teatro dei fatti era di proprietà del soggetto arrestato. Per tale motivo, allo stesso sono stati contestati anche i reati di pascolo abusivo e danneggiamento. Il pastore secondo la legge 353/ 2000 “legge quadro sugli incendi boschivi” rischia una condanna da 4 a 10 anni di reclusione. L’operazione che ha portato all’arresto dell’incendiario rappresenta un esempio positivo di attività di prevenzione e repressione di quei reati che tanto danno portano all’ambiente ed alle proprietà pubbliche e private. Il Corpo Forestale dello Stato invita i cittadini a segnalare ogni reato in materia ambientale e nel settore agroalimentare al 1515 numero di emergenza ambientale.
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