I “Contratti di fiume” sono una straordinaria opportunità per la gestione del territorio e la valorizzazione della risorsa idrica

Regione CalabriaL’ Assessore regionale all’Urbanistica Francesco Rossi, domani, martedì venticinque ottobre, nella sala-convegni del Gal dei Due Mari, a Soveria Mannelli, parteciperà – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta -all’incontro “Contratto di Fiume, manifestazione di interesse per la condivisione di un documento di intenti”. Il tema dell’incontro riguarda una delle principali novità normative introdotte con l’integrazione della legge regionale n. 19, destinata a rendere la gestione della risorsa idrica , finalmente, più integrata e partecipata. “Inquinamento, sprechi, mutamenti climatici ed una non efficace e coordinata gestione hanno reso l’acqua – ha detto l’assessore Rossi – una risorsa sempre più preziosa e, soprattutto, un elemento che nei prossimi anni potrebbe determinare gravi tensioni sociali in ragione di possibili “stress idrici”. L’acqua costituisce, dunque, un argomento centrale per le amministrazioni pubbliche con riferimento all’uso idrico, a quello irriguo ed anche relativamente alla sua gestione complessiva in un’ottica di sostenibilità ambientale.La stessa Unione Europea, sedici anni fa, ha fissato con rigore ha proseguito Rossi – il quadro normativo di riferimento per l’azione comunitaria in materia di acque prevedendo per l’anno 2015 il raggiungimento dell’obiettivo di “buono” stato di qualità ambientale per tutti i corpi idrici della comunità attraverso l’integrazione tra le necessità antropiche, il mantenimento degli ecosistemi acquatici e la mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità. Una delle novità principali, fino ad oggi forse non adeguatamente compresa, riguarda l’introduzione in Calabria, avvenuta con l’integrazione della legge regionale n. 19, dei cosiddetti “Contratti di fiume”. Si tratta di uno strumento di programmazione negoziata che consente di pianificare la tutela e valorizzazione delle risorse idriche e le azioni di salvaguardia dal rischio idraulico attraverso il coinvolgimento attivo e diretto dei cittadini e dei portatori di interesse legati al territorio fluviale. Se l’acqua è, indiscutibilmente, un bene comune allora è necessario che attraverso gli strumenti normativi e progettuali messi in campo tutti se ne facciano carico; abbiamo già avviato una serie di percorsi “verso il contratto di fiume”, e nello specifico Mesima, Neto, Lao, Oliva, Costa dei Cedri e Costa degli Dei”. Secondo l’Assessore Rossi “dobbiamo proseguire lungo questa strada in considerazione di alcune qualità che abbiamo e che finora non sono state sufficientemente valorizzate; la nostra regione, infatti, ha una elevata disponibilità naturale di risorse idriche che, tuttavia, spesso non sono sufficienti con riferimento all’assorbimento agricolo, altre volte la loro qualità eccezionale all’origine viene drammaticamente segnata da fenomeni inquinanti. In più, con riferimento ai corsi d’acqua, all’insufficiente gestione della risorsa idrica si accompagna il punto dolente di una manutenzione poco costante che determina episodi alluvionali con danni il cui costo supera di gran lunga quelli da sostenere se tutto fosse programmato e condiviso. L’azione che stiamo portando avanti con i “Contratti di fiume” – ha concluso l’assessore Rossi – corrisponde proprio a queste ultime necessità. Tutti, Regione, Comuni, portatori di interesse e comunità, dobbiamo – è il caso di dire – percorrere lo stesso fiume andando in un’unica direzione, quella del rispetto, della tutela, della valorizzazione sostenibile, della responsabilità verso l’ambiente e il territorio”.

o.m.

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