Calabrese apre la stagione dell’Officina dell’arte stregando Reggio Calabria

calabrese23\10\2016 – Novanta minuti di pura comicità, novanta intensi minuti all’interno della televisione italiana con lo show man Gennaro Calabrese. Ha aperto ieri sera, in un gremito “Cilea”, la stagione teatrale della compagnia artistica Officina dell’arte del maestro Peppe Piromalli, l’attore Gennaro Calabrese con il suo spettacolo “Tutta colpa della televisione” prodotto dalla B&G Live e che, dopo il debutto a Reggio Calabria, girerà i teatri italiani per tutto l’inverno. Non è semplice descrivere quasi due ore di spettacolo, un vero one man show dove l’attore reggino ha spaziato con i suoi personaggi del mondo della televisione, dello spettacolo, della politica, dello sport vari argomenti caratterizzati sia da una verve comica puntuale e mai volgare sia da intensi momenti di riflessione soprattutto quando ha ricordato le vittime del terremoto cantando la canzone “Domani” che ha visto tanti artisti italiani uniti per l’Abruzzo. “Non è mai troppo tardi per ricordare che il terremoto non deve essere dimenticato – postilla un emozionato Calabrese – Le immagini di Amatrice e delle altre città devastate dalla furia sismica ci riportano indietro nel tempo, quando anche Reggio fu rasa al suolo. Il nostro cuore non è fatto di pietra. La pietra a un certo punto può andare in frantumi, sbriciolarsi, perdere ogni forma. Il cuore no. E questa cosa senza forma che ci portiamo dentro, buona o cattiva che sia, possiamo trasmetterla gli uni agli altri senza limiti”.  Poi torna il sorriso con le incursioni di Berlusconi, Matteo Renzi e i suoi selfie, Papa Francesco, Alessandro Di Battista, Beppe Grillo e tantissimi cantanti che hanno anticipato un Maurizio Costanzo show caratterizzato da ospiti invisibili. Calabrese è camaleontico, è un cavallo di razza che non si ferma mai, corre su quel palco come se fosse in una gara dove però gli avversari sono fermi allo start perché già battuti in partenza. Eppure Gennaro non si sente per nulla arrivato, a fine spettacolo quando il pubblico in piedi si alza per dimostrare tutto il suo affetto e la stima ad un artista che davvero si è fatto da sé, lui si emoziona e inchinandosi, ringrazia i suoi concittadini e la compagnia teatrale “Officina dell’arte” con la quale condivide questo successo.  “Piromalli non poteva scegliere nome migliore per la sua compagnia perché organizzare uno spettacolo è molto difficile per non parlare di un cartellone artistico – sottolinea lo show man – E poi, convincere la gente ad andare a teatro non è per nulla facile. Il team Officina ha la caparbietà, la capacità e l’umiltà dei meccanici: è gente che non sta solo sul palco a fare l’artista ma si sporca le mani anche di grasso per riaprire il Cilea, un teatro bellissimo che deve respirare e nutrirsi di arte vera. E’ davvero vergognoso che non abbia programmazioni teatrali e il forte applauso che stasera regalate a me, va a questi ragazzi che con tanta fatica hanno restituito a Reggio una realtà che profuma di sacrifici, amore, pura passione e talento”. Prima di congedarsi Calabrese fa un ultimo regalo alla sua città ricordando un figlio di questa terra prematuramente scomparso, il crotonese Rino Gaetano e con il brano “Ma il cielo è sempre più blu” sprona ognuno di noi, nonostante il susseguirsi degli eventi e le battute di arresto di una esistenza bella e dannata, a trovare il lato positivo di questa vita guardando magari quel cielo infinito, limpido, azzurro capace di infondere serenità e farci sognare ancora.

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