Mestre 22/10/2016 16:50 – Come ultimamente siamo abituati a leggere ed ascoltare, la CGIA di Mestre, ci fa aprire gli occhi di fronte a quel “delta” che passa fra realtà di vita quotidiana e numeri “ufficiali” del governo. Oggi la CGIA di Mestre, con uno dei suoi studi riportati da RaiNews, rende noto quello che ormai da tempo ogni cittadino sà e prova sulla sua “pelle”. Sui contribuenti italiani fedeli al fisco grava una pressione fiscale ‘reale’ che per l’anno in corso si attesta al 49%: 6,4 punti in più rispetto a quella ufficiale. Facendo conto che il calcolo del PIL nazionale terrebbe conto anche l’economia non osservata, ascrivibile alle attività irregolari, che, non essendo conosciute al fisco, almeno in linea teorica non versano nè tasse nè contributi, che secondo l’ISTAT nel 2014 ammonterebbe a 211,3 miliardi di euro (pari al 13% del Pil) e mantenendolo invariato per il 2015 e 2016 ed inoltre che la pressione fiscale ufficiale è data al lordo del bonus Renzi, al 42,6% il risultato darebbe 49%. Con risultati del genere viene confermato ed evidenziato come il peso del fisco per gli Artigiani, rimane comunque ad un livello insopportabile. Per il coordinatore dell’Ufficio studi degli Artigiani Paolo Zabeo, “chi fa impresa, ad esempio, e si trova a subire un aggravio fiscale che sfiora il 50% fa fatica a reggersi in piedi. Sebbene il Governo Renzi abbia previsto nella nuova legge di Bilancio tutta una serie di misure che vanno nella direzione auspicata, il peso delle tasse rimane ancora eccessivo e del tutto ingiustificato rispetto alla qualita’ e alla quantita’ dei servizi pubblici erogati”. Per il segretario Renato Mason sottolinea come sarà difficile trovare lo slancio per ridare fiato all’economia del paese in una fase dove la crescita rimane ancora molto debole e incerta.