Per la prima volta dopo anni di crisi, la stagione turistica in provincia di Cosenza si è chiusa con il segno positivo: + 2-3% che tradotto in presenze turistiche equivale a 30/40mila arrivi in più rispetto all’anno precedente. C’è tuttavia da segnalare che questo incremento ha riguardato più che altro gli alberghi e le strutture turistiche medio-grandi, per quanto, anche in questo caso, l’incremento non sempre si è tradotto in migliori condizioni di lavoro per i dipendenti e in un indotto economico per il territorio. Diversa è la situazione per le piccole imprese turistiche che vivono tradizionalmente solo con i propri mezzi, vale a dire senza l’ausilio dei grandi tour operator e senza campagne di marketing, che anche durante la stagione 2016 hanno continuano a soffrire per la contrazione delle presenze e per la minore capacità di spesa delle persone. Nel complesso, i dati positivi emersi dall’ultima stagione turistica devono rappresentare uno stimolo e una esortazione a fare meglio e ad intervenire sulle cause strutturali che hanno circoscritto e arginato le notevolissime potenzialità di sviluppo del nostro territorio. Alla luce di questo necessario percorso di riconsiderazione e di valorizzazione delle nostre potenzialità turistiche, riteniamo sia fondamentale, anche alla luce dei segnali positivi fatti registrare rispetto allo scorso anno, puntare a qualificare i lavoratori del settore attraverso percorsi di formazione e di aggiornamento professionale, migliorare le condizioni di lavoro, utilizzando la contrattazione di secondo livello e modellando gli investimenti sulle specifiche dei territori. I dati della stagione turistica appena conclusa dimostrano – specie se letti alla luce delle recenti indagini di polizia che hanno scoperto strutture ricettive prive delle licenze e delle necessarie autorizzazioni di legge – che gli albergatori e gli imprenditori del settore, se vogliono riprendere a crescere, devono organizzarsi investendo sul personale e sulle risorse umane, adeguando le strutture laddove necessario e puntando su innovazione e sul rigoroso rispetto di leggi e regolamenti. Da parte loro, gli amministratori devono invece assicurare la tutela dell’ambiente e delle risorse paesaggistiche, intervenendo per tempo e con misure adeguate sulla depurazione della fascia costiera tirrenica per non ripetere gli errori commessi in questi anni in cui si è dilapidato un patrimonio importantissimo per lo sviluppo turistico della provincia di Cosenza e dell’intera Calabria. Occorre sapere investire e adeguatamente valorizzare le risorse e le potenzialità di cui la provincia di Cosenza è ricca e che, se adeguatamente sfruttate mettendole in rete e avviando mirate campagne di marketing territoriale, potrebbero attrarre stabilmente flussi turistici non solo stagionali ma legati all’intero anno così da invertire la tendenze e non arrivare alla prossima stagione turistica in ritardo e senza avere creato le condizioni favorevoli per il settore ricettivo. Occorre investire senza perdere altro tempo nella stagione invernale alle porte. La Sila cosentina presenta tutte le condizioni per competere con le più rinomate stazioni sciistiche del Paese ma occorre adeguare tecnologicamente le piste dei sci e gli impianti di risalite con le più moderne tecnologie, creare nuove strutture ricettive e sportive, così com’è necessario investire in infrastrutture viarie (funivia, sciovia, piste da sci e impianti di risalita) e tecnologiche per rendere più comoda la vita del turista. Occorre ora investire nella qualità dell’offerta per allargare la stagionalità, per intercettare flussi che sono cambiati e si sono diversificati rispetto agli anni passati. Funzionale a ciò è proprio il segmento del turismo montano, che permette una fruizione turistica del territorio per tutto l’arco dell’anno. Bisogna pensare ad un progetto che comprende servizi qualificati e ad una pianificazione territoriale rispettosa dell’ambiente, con opere e interventi compatibili con esso, che operi scelte di qualificazione delle eccellenze come le terme di Spezzano Albanese e Acquappesa con la qualità di acque sulfuree ricche di proprietà benefiche per il trattamento di specifiche malattie e per il benessere della persona. E’ il tempo di scelte coraggiose e di rottura con il passato, mirate a garantire e promuovere il turismo attraverso la qualità dei servizi, la vivibilità dell’ambiente, la peculiarità dei prodotti della terra e del mare, la bellezza dei luoghi, la limpidezza delle acque marine, la bellezza delle spiagge e delle coste. E solo individuando aree di sviluppo ben definite che possano fare da traino per l’intero comparto economico che potremo garantire un turismo di alta qualità. La sfida più grande che abbiamo difronte riguarda la nostra capacità di fare sistema e di mettere in rete il mare, la montagna e i centri termali sfruttando i flussi truistici legati alle località termali per creare occupazione e sfruttare appieno i vantaggi di un settore in crescita costante come quello termale. Le sinergie e i momenti di confronto tra le parti sociali e gli attori dello sviluppo locale, potrebbero rappresentare una prospettiva concreta di crescita e benessere economico se si riuscirà a fare sintesi riorganizzando una offerta turistica qualificata e professionale in un quadro di iniziative coordinate che diano vitalità e carattere al nostro territorio.
IL SEGRETARIO GENERALE – Angelo SCARCELLO –