Il tour negli angoli degradati della Città continua con una tappa alla caserma “Duca d’Aosta”, un tempo struttura militare, uno dei punti più belli e panoramici della città ora ridotta a ghetto e rifugio di varia umanità; uno di quei luoghi che nel XXI secolo è impensabile trovare nel cuore di una Città (metropolitana), un sito totalmente abbandonato, invaso da rifiuti di ogni genere, terra di nessuno dove prolifica un degrado urbano e sociale senza precedenti. Dopo Santa Venere, quartiere pedemontano dove il novello Falcomatà presentò la Giunta della “Svolta” inaugurando le promesse ( puntualmente mancate ) del centro sinistra, i Movimenti della Destra militante si sono recati al rione trabocchetto per visitare la Caserma Duca d’Aosta, un angolo di Città quasi surreale dove anche il miglior i-phone rifiuterebbe lo scatto di un selfie a Falcomatà, un luogo che dimostra inequivocabilmente l’assenza di un’ amministrazione capace di affrontare i gravi problemi di Reggio. Luoghi come la Caserma, al centro del quartiere di Trabocchetto e del Rione G, rappresentano la netta incapacità di chi, pur avendo ereditato progetti e decine di milioni di euro già stanziati, non riesce a dare risposte al territorio, abbandonato e trasformato in macerie per carenza di servizi e di manutenzione, ma, soprattutto, per mancanza di una visione urbana e sociale di riscatto e riqualificazione. Eppure qualche anno fa si era quasi ad un punto d’arrivo, raggiunto con l’approvazione da parte della giunta comunale del tempo (era il 2006, giunta Scopelliti) della delibera relativa al progetto preliminare per la ristrutturazione della caserma Duca d’Aosta, che prevedeva una spesa complessiva di nove milioni di euro accompagnata dalle procedure di esproprio di una serie di immobili che avrebbero dovuto lasciare il posto ad un nuovo quartiere decoroso ed ospitale. Oggi nulla di tutto questo. Nell’ex struttura militare, da tempo immemore rifugio dei senza tetto, sarebbe dovuta essere realizzata “L’Accademia per manager del settore turistico alberghiero”, opera unica in Italia. Una storia lunga quella della caserma duca d’Aosta, fatta di lettere di protesta, di sollecitazioni, di occupanti abusivi, di sgomberi, di degrado. Un degrado che per decenni ha mortificato quell’area estesa per oltre un ettaro, sulla quale sorge il complesso, uno squallore in contrasto con la straordinaria bellezza del panorama che da lì si può ammirare, e con tanto contrasto oggi tra palazzi moderni nel circondario, a stretto contatto con baracche detriti e disperazione. Cosa rimane? Desolazione, degrado…. fondi annullati nella rimodulazione del Decreto Reggio; una lunga lista di false enunciazioni trasformate in una montagna maleodorante di rifiuti che ha invaso ogni angolo con grave pregiudizio per la salubrità e l’igiene pubblica di tutto il circondario che ospita l’ importante scuola per geometri “Righi”. I Movimenti della Destra militante denunciano questo stato di abbandono e degrado, rivendicando il diritto per i reggini ad una dignitosa qualità della vita e chiedendo interventi immediati per garantire sicurezza ed igiene, restituendo lustro a questa zona e speranza ad una città che, mai come ora, sprofonda nell’abbandono e nell’incuria. Mentre Reggio affonda la sinistra da Palazzo san Giorgio dispensa slogan e demagogia; una classe di eletti troppo impegnati in attività autoreferenziali, incapaci di gestire la cosa pubblica e quotidianamente distanti dai bisogni dei reggini che però ormai hanno capito di essere stati illusi e abbandonati da una classe di eletti che usa la Città solo per prebende, passerelle e carriere politiche.
I Movimenti militanti:
Destra per Reggio – Alleanza Calabrese – Fratelli d’Italia – Destra Popolare – Movimento Autonomia Popolare – Fronte Nazionale – Fiamma tricolore