Banca Mondiale 07/10/2016 11:20 – Ormai una certezza tacitamente accettata viene confermata da una ricerca della Banca Mondiale. I Foreign Fighters dell’Isis sono tutt’altro che ignoranti analfabeti, o presi dai ceti più poveri per poterli così plagiare e plasmare. Secondo la ricerca ripresa da Rainews, la maggior parte delle reclute per il periodo dal 2013 al 2014, “ha affermato di avere una formazione secondaria; un’altra parte ha proseguito gli studi fino all’università”, che vede in 27,4 anni l’età media dei foreign fighters. Secondo i dati, il 43,3% ha completato l’istruzione secondaria, il 25,4% è andato all’università. Solo il 13,5% non ha studiato oltre la scuola primaria e 1,3% si è detto analfabeta, il resto (16,3%) non ha fornito informazioni sulla propria formazione. Lo studio si basa le sue informazioni su una fuga di dati interni all’Isis riguardanti 3.803 reclute. Si tratta di informazioni riguardanti i Paesi di residenza, la nazionalità, il livello di istruzione, precedenti esperienze nel jihadismo e sulla conoscenza della Sharia. Sembrerebbe che le reclute del gruppo Stato Islamico provenienti dall’Africa, Asia meridionale e orientale e Medio Oriente sono molto più istruite dei loro compatrioti. La stragrande maggioranza ha affermato di aver avuto un lavoro prima di entrare l’organizzazione. Quindi questa ricerca scardinerebbe quasi tutte le convinzioni in cui il “califfato” dell’Isis sguazzerebbe e si rifornisse di potenziali attentatori, in mezzo all’analfabetismo ed alla povertà, illudendo i “martiri” con false promesse e visioni su un paradiso musulmano etc etc etc. A conclusione dello studio arriverebbero le motivazioni addotte per la richiesta di entrare a far parte della associazione terroristica. Alcuni volevano fornire assistenza per l’amministrazione dell’organizzazione, altri sono arrivati con il desiderio di mettere fine alla propria vita mettendo al servizio della causa, altri ancora volevano semplicemente combattere.