Roma 04/10/2016 08:30 – In queste ultime ore stanno arrivando al Governo le prime impressioni e quindi i primi “suggerimenti” sula presentazione del DEF, quello che una volta veniva chiamata “manovra finanziaria”. A leggere le critiche e i ragionamenti e della Banca d’Italia, della Corte dei Conti e dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, bé non possiamo di certo gioire, o meglio il Ministro dell’economia ed il Premier dovrebbero prendere in seria considerazione ciò che viene suggerito. Luigi Federico Signorini, vice direttore generale della Banca d’Italia, alla commissioni Bilancio di Camera e Senato esprime i suoi dubbi : ” Nello scenario programmatico per il 2017, la dinamica del prodotto e’ significativamente maggiore di quella del quadro tendenziale. L’obiettivo e’ ambizioso; nelle valutazioni del governo il mancato aumento dell’Iva avrebbe un impatto positivo sul tasso di crescita del Pil pari a 0,3 punti percentuali nel 2017, un effetto piuttosto forte rispetto a stime econometriche basate sui dati del passato” (RaiNews). Suggerisce di di eliminare gli sprechi e tagliare i costi della pubblica amministrazione per contenere “gli effetti recessivi” del risanamento dei conti pubblici, la famosa “Spending Review” che da Monti in poi avrebbe dovuto risolvere i problemi, ma che realmente ha avuto un impatto minimo a causa della mancanza di incisività. Viene inoltre fatto notare che se si vogliono tenere i conti pubblici sotto controllo senza contare soltanto sul livello oggi eccezionalmente basso dei tassi di interesse e senza comprimere gli investimenti, il cui rilancio e’ invece necessario per la crescita una riduzione delle spese. Stessa linea viene tenuta da Arturo Martucci di Scarfizzi, Presidente della Corte dei Conti, il quale rileva che ci sarebbero potenziali elementi di fragilita’ del quadro economico che si riflettono sul percorso programmatico di finanza pubblica con un rischio al ribasso per le prospettive del Pil. Secondo l’Ufficio parlamentare di Bilancio, per voce del Presidente Giuseppe Pisauro, siamo in presenza di un “eccesso di ottimismo” riguardo il Pil 2017 e anche quelle per il 2018 appaiono “fuori linea” rispetto alle stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio. Una sovrastima che, avverte, potrebbe spingere l’Upb “a un esito non positivo del processo di validazione del quadro programmatico 2017 e, in particolare, delle stime di crescita del Pil per il prossimo anno, sia in termini reali che nominali”. Pisauro avverte il Governo che oltre ad essere a rischio di bocciatura il DEF lo sarebbe anche la stessa richiesta di maggiore flessibilita’ avanzata all’Ue per far fronte alle spese per migranti e terremoto, uno spazio pari allo 0,4% tale da portare il rapporto tra deficit e Pil al 2,4%. Quindi i tre organi di controllo economico del nostro paese pare vogliano “velatamente” suggerire che così come è la linea del governo è fuori rotta. Ascolteranno i suggerimenti e le critiche?