“L’autorevole e convinta presa di posizione del premier Matteo Renzi sull’importanza strategica del PONTE sullo STRETTO per lo sviluppo della Calabria e della Sicilia, altrimenti definitivamente condannate alla marginalizzazione rispetto al resto del Paese, conferma la bontà della proposta politica, sfociata in una recente e coerente iniziativa parlamentare, di “AREA POPOLARE-NCD”. Infatti proprio negli scorsi mesi, era stata presentato da parte del Ministro dell’Interno on. Angelino Alfano e del Capogruppo alla Camera nonché ex Ministro alle Infrastrutture on. Maurizio Lupi un progetto di legge – un unico articolo composto da nove commi – per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, peraltro preceduto da analoghe, positive prese di posizione del ministro agli Affari Regionali Enrico Costa e di quello al Turismo ed ai Beni Culturali Dario Franceschini”. E’ quanto afferma Pasquale Imbalzano, capogruppo in Consiglio Comunale di “AREA POPOLARE – NCD”, da sempre convinto sostenitore – anche con iniziative istituzionali – del processo di integrazione tra le due sponde. “Questa forte dichiarazione del Presidente del Consiglio mira da una parte ad eliminare la strozzatura che storicamente ha condizionato il processo di mobilità tra Sicilia e resto del Paese, ma nasce -ancor di più- dalla profonda convinzione che solo realizzando grandi infrastrutture anche al Sud si può contribuire a rompere il sottosviluppo di aree così vaste e popolate, ricche di storia e che pure stanno subendo da anni una drammatica emigrazione da parte di migliaia di giovani le cui brillanti energie vanno al contrario utilizzate per la crescita dei nostri territori”, continua Pasquale Imbalzano. “Dopo il tragico errore del Governo Prodi di stoppare sul filo di lana l’iter tecnico-amministrativo quasi concluso e quindi l’imminente avvio dei lavori del Ponte, dopo anni di studi per verificarne la fattibilità, con danni economici e sociali alle collettività calabresi e siciliane di dimensioni incalcolabili, Renzi si sarà convinto che è venuta l’ora di far prevalere, rispetto alle pluridecennali dispute ideologiche e/o ambientali, l’esigenza di superare il vulnus storico delle due Italie che ancora oggi permane e che tendono tragicamente ad allontanarsi sempre più”, aggiunge Pasquale Imbalzano. “D’altronde, non è più accettabile che mentre al Centro- Nord sono stati sempre possibili mega investimenti -pur necessari- come la Variante di Valico dell’Appennino Tosco-Emiliano, il prolungamento dell’Alta Velocità od altre opere imponenti che continuano ancor oggi ad essere sistematicamente finanziate, al Sud per decenni si sono escogitate inesistenti difficoltà di ordine finanziario quando si è parlato di Alta Velocità fino a Reggio ed in Sicilia e della conseguente, naturale realizzazione del Ponte, peraltro a costo assai contenuto per lo Stato”, continua ancora Imbalzano. “Vogliamo augurarci che questa autorevole presa di posizione, alla luce della drammatica crisi che ha di fatto portato al lumicino gran parte dell’economia sana di Calabria e Sicilia, sia presto seguita da fatti concreti, convinti come siamo che il Ponte non solo è una opera assai utile, ma è la sola, unitamente alla Zona Economica Speciale di Gioia Tauro, a poter far sperare ancora per un futuro migliore per la nostra regione” conclude Pasquale Imbalzano.
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