di Fabrizio Pace – “La vittoria del no al referendum sulle riforme costituzionali sarebbe un passo indietro per attrarre investimenti stranieri in Italia”. Esordisce così ieri John Phillips, ambasciatore USA a Roma.
Il suo sostegno, richiesto o no non è dato capirlo, a fronte del SI nel prossimo referendum costituzionale, è stato mal digerito trasversalmente però da tutta la politica Italiana.
Il motivo per il quale, uno degli autori, della peggiore “stagione” internazionale a stelle e strisce di sempre si arroghi il diritto di consigliare il nostro Paese alla scelta giusta su una questione interna è una delle trovate più comiche del già desueto “circo” Obama. Ingerenza nella politica interna che avrà probabilmente l’effetto di un boomerang.
In Italia non abbiamo bisogno dei consigli d’oltre Oceano per sbrigare le faccende nazionali, ma questo quelli del nuovo mondo tardano a capirlo, sono loro spesso i responsabili di quanto accade nel Mondo e non sembra che il periodo attuale sia dei migliori anche a “Casa” dello zio Sam.
Sempre per il diplomatico statunitense riguardo l’Italicum “è una opportunità per offrire la garanzia di stabilità a livello di governo. Sessantatrè governi in 63 anni non danno garanzie.
Il referendum offre una speranza di stabilità di governo”. Ma John Phillips si è chiesto se gli italiani credono ancora in questo governo a trazione PD, o no? Si è chiesto se il Paese crede ancora nelle parole di Renzi, che mai ha passato le urne per sedere dove siede oggi?!? L’ambasciatore Statunitense dovrebbe piuttosto pensare prima al “suo” Obama, Presidente Americano depotenziato dagli elettori USA, che lo hanno punito per l’enorme mole di errori commessi a livello internazionale e per le promesse a livello interno mai mantenute.
I bene informati ricorderanno che i democratici americani perdettero anche il Senato la cui concausa è la impossibilità di imporre le proprie scelte.
Gli italiani vorrebbero decidere con la propria testa senza bisogno di ingerenze di carattere politico è troppo tempo che il popolo italiano non è fautore della sua storia, sbagliata o giusta che sia non abbiamo bisogno di badanti…