Prime giornate all’insegna della partecipazione: pienone per il teatro, il jazz e la lirica; molto apprezzate le mostre a Palazzo Sersale
Cerisano, 08/09/2016 – E’ tornato il festival delle Serre. Quello dei vicoletti e delle piazze, dei teatri costruiti negli spazi più suggestivi del bel borgo, degli appassionati di jazz e dei curiosi delle mostre a palazzo Sersale. La XXIII edizione è al giro di boa, ultime sere ormai prima di un bilancio definitivo. Il sindaco Lucio Di Gioia, insieme a tutta la squadra di governo ed ai moltissimi supporters che gratuitamente si sono messi al servizio della kermesse, ovviamente esprime soddisfazione. “ Avevamo immaginato proprio tutto ciò che sta accadendo. Al di là degli artisti, dei nomi di qualità e prestigiosi che si alternano di sera in sera negli spettacoli previsti in cartellone, la nostra filosofia di festival è che il paese, Cerisano, torni ad essere protagonista. Al centro delle Serre, dell’area urbana, del polo culturale limitrofo. Cerisano ospitale, accogliente, bello che abbraccia gli artisti ed i visitatori. Che fa crescere l’economia locale e che sia nuovamente frequentato ed ammirato. Non era per nulla facile, scontato; in così poco tempo poi, meno di un mese, ecco il nostro cartellone di qualità e sostanza. Ecco le nostre rappresentazioni e le mille congratulazioni e compiacimenti di chi, in queste ore, fa tappa da noi”. In effetti, pur con il tempo incerto e non costante, le serate in programma hanno registrato il pienone. La lirica e la musica classica,su a Palazzo, davvero hanno entusiasmato e incantato. Melodie napoletane prima, Verdi, il Maestro Crisafulli, le master class poi: tutte le sere, ancora prima dell’inizio dello spettacolo, postazioni prese d’assalto e commenti positivi. Come gli spettacoli del cinema, i film da poco usciti nelle sale, il silenzio e la visione appassionata nell’arena Chiusi. Eppoi il teatro, quest’anno incentrato sulle produzioni calabresi. Da Ciccio De Marco a De Filippo, tra applausi e risate senza sosta. L’omaggio al professor Ferruccio Greco e le poesie indimenticate dei nostri artisti. Il jazz, manco a dirlo. Enrico Rava ieri sera ha fatto en plein. Tutto pieno, tutti in rigoroso silenzio e tutti ad ascoltare la sua tromba e le sue perfomance. Prima di Rava l’allegria della Garrison, il battito di mani richiesto più volte e quelle sonorità così tanto belle riecheggiate anche dalla batteria di Gatto e dei suoi. Insomma un bel Festival finora. Tornato ai ranghi di un tempo, con la consapevolezza di poter dare e fare ancora di più. Gli artisti di strada hanno regalato palloncini e momenti di simpatia; le leccornie e le prelibatezze dei tantissimi ristoratori cerisanesi hanno invece fatto apprezzare la cucina locale. Dallo gnocco al ragù fino ai funghi ed alle squisitezze campagnole. Dalle braciole agli immancabili cuddruriddri. Dai taglieri alle pizze ed alle frittelle, dalla salsiccia fino alla carne cotta alla brace. Ed il Sersale? Anche qui vivo apprezzamento per le opere esposte, per la mostra sull’architettura non costruita davvero incantevole e curata a dovere, per il palazzo in sé e per la sua bellezza mai venuta meno. Su, all’American bar, in attesa della live music e dei cocktail. Giù, con i vini e le degustazioni. Ed ancora: le ceramiche, gli espositori, il passeggio tra un salone e l’altro. I dibattiti e le incursioni culturali. Gerardo Sacco, le sfilate, il libro. Il rettore della nostra Unical e la facoltà di Farmacia impegnati in un gala di master finale. Prestigio e cultura, binomio del festival e binario tracciato dall’amministrazione comunale. Siamo al giro di boa, ancora altre sere ed altri show. Guidi al jazz, la Ricciarelli a teatro, i film e le mostre. Tutto questo è Festival delle Serre 2016.