Roma 07/09/2010 8:40 – Nuova boutade del presidente Renzi, fra il populismo ed il demagogico, Via le slot, le macchinette mangiasoldi, da bar e tabaccherie. Questa sembra l’intenzione del governo, di certo andando incontro ad una notevole perdita economica, dato che la rendita delle “macchinette mangiasoldi” garantisce allo stato un gettito fiscale di non poco conto. La dichiarazione rilasciata da Renzi, e subito confermata dal sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, Pier Paolo Baretta (Ansa.it), ha subito diviso l’opinione pubblica creando, come al solito, la fazione pro e contro. Alcuni vedrebbero questa soluzione come un potenziale deterrente nella nascita delle ludopatie, altri considerano la cosa, oltre che a una perdita di denaro, una migrazione dei giocatori dalle slot reali a quelle virtuali del gioco online. Subito arriva lo studio elaborato dall’agenzia specializzata Agimeg: eliminare le slot dai locali non specializzati costerebbe alle casse dello Stato oltre 2,5 miliardi di euro l’anno. Nel 2015 l’erario ha incassato 3,4 miliardi dalle oltre 400 mila slot attive in Italia. Quindi, come sopracitato, per poter sopperire al mancato introito statale, come farà il governo a compensare la perdita? Non dimentichiamoci che ultimamente le promesse di abbassamento delle tasse, revisione al rialzo delle pensioni minime etc etc etc escono dalla bocca e del premier e del suo entourage come fiume in piena, ma un aumento di spesa consiste in un’aumento della famosa discrepanza deficit/pil…. Vedremo cosa e come partoriranno le menti dei ministri.