Confesercenti: C’è bisogno di fatti, Il tempo delle chiacchiere è finito
Con la stagione estiva in via di chiusura si avvicina il tempo dei bilanci. Sui presunti dati positivi rilanciati da più voci in questi ultimi giorni preferiamo aspettare quelli delle statistiche ufficiali. Va comunque evidenziato che complessivamente la Calabria presenta ancora un saldo negativo, perlomeno rispetto ai tempi pre-crisi, con un netto calo delle presenze interne e un leggero aumento della quota estera. Tuttavia, quello che appare evidente anche questa estate è la discrepanza tra le offerte del territorio e la domanda turistica in generale. La nostra regione si presenta con un andamento a due velocità dove alcune località sono in linea con gli standard richiesti dal mercato turistico e altre (la maggioranza) non attrattive e spesso carenti di alcuni servizi essenziali. Al di là delle singole responsabilità imprenditoriali (poca professionalità, scarsa cultura dell’accoglienza, prezzi poco competitivi) sono da rilevare anche altre criticità: assenza di collegamenti efficienti, qualità del territorio e delle acqua discutibile, azioni di marketing fallimentari, basso livello di internazionalizzazione, mancanza di una programmazione efficace e la lista potrebbe continuare. Neanche la recente riapertura post restyling del Museo Archeologico Nazionale a Reggio Calabria, che ha visto lunghe file e presenze giornaliere fino a punte di oltre 6000 ingressi, è servita da traino in termini di turisti residenti. Un’occasione sprecata anche quest’anno quindi che, causa lo stravolgimento originato dagli scenari di guerra e la paura generale del terrorismo internazionale, aveva visto cambiare l’elenco delle mete turistiche nel mediterraneo aumentando l’interesse e gli investimenti da parte dei principali T.O. internazionali proprio per le aree del Mezzogiorno d’Italia. Va ricordato che il turismo rappresenta, in modo diretto e indiretto, l’industria più importante del nostro Paese e in Calabria, in particolare, rappresenta il principale settore sul quale orientare le scelte strategiche a livello istituzionale e privato dove la primaria esigenza è quella di risolvere i problemi dello sviluppo locale e dell’occupazione. La concentrazione di eccellenze in campo storico, archeologico, culturale, religioso, enogastronomico, potrebbero caratterizzare la nostra regione come una meta potenzialmente completa e competitiva ma i dati di arrivi e di presenze non corrispondono a tali potenzialità. Questa consapevolezza richiederebbe l’obbligo di far conoscere sempre più fuori regione i nostri tesori. Una promozione studiata ed adeguata per attirare sul territorio chi in Calabria non abita. Per portarlo nelle strutture ricettive e della ristorazione locali in modo sempre più frequente e mantenerlo per il maggior tempo possibile, fidelizzandolo negli anni. Servono, secondo il presidente Marcianò, interventi certi, robusti e tempestivi per diventare competitivi e rappresentare una destinazione più ambita a livello turistico. Il turismo può essere davvero il volano per permettere al territorio di uscire dalla crisi ma è necessario puntare sulla qualità. Il che significa qualità degli alberghi, delle infrastrutture, delle città, dei piccoli borghi, ma anche delle persone. I flussi turistici che caratterizzano la domanda turistica di questi ultimi anni, seguono la tendenza che trova espressione in poche ed esaurienti parole: turismo di qualità a basso prezzo. Questione importante ed evidentemente poco ascoltata è quella di far fronte alla domanda dei tour operator, agenti di viaggio ed altri soggetti che controllano i flussi turistici che chiedono sempre più una razionalizzazione dell’offerta turistica locale con il contenimento dei prezzi dei servizi, anche perché la crisi ha portato un conseguente calo del potere d’acquisto delle famiglie che sempre meno riescono a farcela con il budget disponibile Sul fronte dell’offerta occorre poi prendere atto che le mete della vacanza e i prodotti turistici in genere, sono sempre più sostituibili e intercambiabili. In altre parole oggi i prodotti turistici vanno concepiti, progettati, costruiti e venduti. Solo, infatti, attraverso un’azione sinergica di posizionamento con una specifica “product idea” e puntuali azioni di marketing è possibile stimolare i flussi turistici verso tutto il territorio regionale. Questo significa consapevolezza, conoscenza e professionalità sia a livello di impresa ma soprattutto a livello delle istituzioni di supporto. Ci rendiamo conto che la strada da percorrere è lunga e non priva di difficoltà ma siamo convinti che il tempo delle chiacchiere sia ormai finito e superato, adesso è il momento di rimboccarsi le maniche, tutti, e darsi da fare. Anche noi vogliamo contribuire e ci rendiamo disponibili, fin da subito, ad avviare incontri operativi con le imprese e le istituzioni più recettive e dinamiche per presentare le nostre proposte e passare dalle parole ai fatti anche perché per altro non c’è più tempo.
01.09.2016