01\09\2016 – Con riferimento all’allarme suscitato da un presunto caso di razzismo operato da un autista dell’ATAM, l’azienda precisa che da una prima ricostruzione dei fatti denunciati risulterebbe , inspiegabilmente, una dinamica del tutto diversa da quella rappresentata da una zelante viaggiatrice. Tutto sarebbe nato dal tentativo di un giovane di colore di sottrarsi alla cattura da parte di alcuni vigilantes in servizio in un grande Super Mercato di Ponte della Libertà dove aveva sottratto merce di modesto valore oltre a una radiolina degli stessi addetti alla sicurezza. Inseguito, quindi, avrebbe cercato riparo, dopo un primo tentativo fallito, su un autobus in transito , privo, tuttavia, di biglietto e rifiutando di acquistarlo, alla richiesta sia dell’autista che di una operatrice autorizzata dell’associazione di volontariato ENOV, pur disponendo della relativa somma. Nel mentre si svolgeva l’attività di controllo, con l’autobus fermo, sono sopraggiunti i due addetti alla sicurezza del Super Mercato, testimoni del furto, che provvedevano a bloccare e tentare di perquisire il giovane. Il successivo intervento dei carabinieri, nel frattempo allertati, consentiva, fuori dall’autobus, l’dentificazione del soggetto ed il recupero della refurtiva. Ora, viene da chiedersi perché tanto rumore per nulla. Soprattutto nel momento in cui Atam è impegnata a risolvere nel modo più professionale e flessibile il difficile rapporto con gli extra comunitari di ultima generazione. Alcuni dei quali particolarmente arroganti e pericolosi anche per gli stessi passeggeri. Motivo per cui, nell’attesa di eventuali, ulteriori sviluppi, l’azienda si riserva di promuovere ogni azione legale a difesa della propria immagine e della onorabilità dei suoi operatori.
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