Riceviamo e Pubblichiamo – La lettera di un residente evidentemente non rassegnato ma mortificato nel vedere la zona di Piazza Martiri della Rivolta abbandonata al degrado
“Lo dico con grandissima amarezza: ogni anno volta che torno a Reggio mi si stringe sempre il cuore nel vedere lo stato di degrado, sempre più accentuato di anno in anno, in cui versa la “enclave” costituita da Piazza Martiri della Rivolta con l’antistante via Sila ed il confinante fabbricato “Girasole”. Non è casuale l’uso del termine “enclave” in quanto mi riferisco a quella parte di territorio di Reggio sud, confinante con la Chiesa del Soccorso e racchiusa, in senso orario (a partire da nord), da Via Itria, Viale Calabria, via Micene, vico Sant’Anna, la Chiesa del Soccorso e Viale Messina. Per tale “enclave” la pubblica amministrazione, o chi per essa, in materia di ambiente, verde pubblico ed ecologia è del tutto assente avendola lasciata alla deriva di sé stessa IN COMPLETO STATO DI ABBANDONO!!! … Le zone limitrofe, invece, vengono abbastanza accudite.
A riprova si allega una raccolta di fotografie dimostrative del completo stato di incuria e in chi scrive nasce spontaneo il lancio di un guanto di sfida verso l’Amministrazione Comunale, e per essa al dirigente preposto alla partita, per fare un giro di perlustrazione e visionare insieme lo stato di degrado sia della Piazza dei Martiri della Rivolta (confinante con la piazza della chiesa del Soccorso) e relativi annessi, compreso il fabbricato “Girasole” (doveva essere il mercato coperto del rione ed invece …), peraltro ubicati giustappunto nell’immediatezza della Chiesa e di una scuola pubblica (e fra meno di un mese comincia l’anno scolastico). Francamente riesce difficile capire il perché mentre si appresta la pulizia (e di notte si sente in modo distinto il rumore dei diversi passaggi della spazzatrice) di Viale Messina, di Via Itria, di via Ipponio oppure il piazzale della Chiesa, viene completamente ignorata la continguità di piazza dei Martiri della Rivolta, della via Sila, dell tratto di vico Sant’Anna adibito a parcheggio, di un tratto di via Micene fin sotto il Viale Calabria ove è ubicata una scala (anche questa in completo stato di abbandono) acceso allo stesso viale.
La Piazza dei Martiri della Rivolta è diventata il deposito dei sacchetti della spazzatura e rifiuti domestici e di bottiglie vuote (eppure nelle vicinanze sul Viale Messina esistono adeguati cassonetti: è troppa fatica raggiungerli per qualche incivile cittadinoi); è diventata, lo spazio ideale utilizzato dai cittadini per portare i propri cani (si avete capito bene: i propri cani) per i loro bisogni corporali, per non parlare poi della parte posteriore del “palcoscenico” ove vi è anche presenza di deiezioni umane. Inizialmente la piazzetta era dotata, giustamente, anche di attrezzature ludiche per i bambini che, piano piano, sono scomparse poiché in parte sono state adibite anche a “centro addestramento cani” (cfr.: il già esistente c.d. “ponte vietnamita”) ovvero usufruite ( e sconquassate) più dai “giovinastri” che, effettivamente, dai bambini. D’altra parte, fino all’anno scorso nella zona centrale della piazza vi erano installate n. 4 panchine in ferro: negli anni passati era anche piacevole percepire la presenza della socializzazione di alcuni abitanti del rione di una certa età che ivi sedevano all’ombra delle palme ed era anche affascinante sentire il loro chiacchierare. … Tre delle quattro panchine sono scomparse (di tutta evidenza saranno servite a qualcuno), la piazzetta non è più, per gli ovvi e comprensibili motivi sopra evidenziati, frequentata dalle persone di una certa età ma è diventata punto notturno di raduno di alcuni giovani che, a tarda sera, vi entrano anche con i motorini e vi bivaccano, a volte con schiamazzi, fino a notte profonda.
Il discorso del fabbricato “Girasole” è un argomento a sé stante (anche di ordine igienico-sanitario per quanto riguarda il piano seminterrato, come per la piazza per i motivi sopra evidenziati) e sta di fatto che chiunque può penetrare in qualsiasi momento nel suo interno in quanto i vetri delle porte, sia del piano seminterrato che del piano terra, sono stati rotti per creare dei facili varchi di accesso all’interno (sintomatica, tra l’altro, la foto della poltroncina posta sul tetto del fabbricato). … e pensare che sono beni pubblici, beni di noi cittadini da usufruire appieno e, invece, sono da evitare in quanto pericolosi sotto un ovvio profilo igienico-sanitario in quanto destinati a deposito di sacchetti di rifiuti e bottiglie vuote od a passeggio dei cani affinché facciano ivi i loro bisogni corporali!! Volutamente, infine, ci si esime di disquisire in merito sia al disordine con il quale viene usufruito il parcheggio pubblico ubicato in vicolo Sant’Anna senza, peraltro, alcuna osservanza del senso di marcia obbligatorio dei veicoli e sia allo “sfrecciare” di alcuni autoveicoli lungo la via Sila con conseguenza di soventi incidenti all’incrocio con via Itria o con via Ipponio .
Capisco che è anche colpa di noi cittadini ma mi sorge spontaneo il dubbio e, non avendo mai vista una pattuglia in zona, mi domando se a Reggio esiste un Corpo di Polizia Locale (forse impegnato in altre faccende più importanti) preposta alla vigilanza urbana o se esistano operatori ecologici che possano segnalare a chi di dovere tutto questo scempio??? … ed i rappresentanti della circoscrizione che fine hanno fatto?? Scusatemi per lo sfogo … in fin dei conti e tutto sommato Reggio è bellissima ed è la terra ove sono “nato, pasciuto e cresciuto” (e che, purtroppo, ho dovuto lasciare per motivi di lavoro) e nella quale torno sempre volentieri, ma a Reggio manca,sia in noi cittadini e sia negli amministratori, quel pizzico necessario del senso di “educazione civica” (che, forse, come materia curriculare scolastica non esiste più) con la quale a scuola educavano quelli della mia generazione: terra terra, la tesi filosofica era che lo “Stato” siamo noi tutti con diritti e doveri paritari e con profondo rispetto verso la cosa pubblica e comune sia da parte di chi ne usufruisce sia da parte di chi la deve gestire ricordato, peraltro, agli amministratori pubblici che nella gestione della cosa pubblica non deve esistere solo profonda attenzione per i “grossi” progetti, che rendono sotto un profilo mediatico, ma anche ed essenzialmente deve esistere la responsabilità del fare quotidiano, anche con appropriate iniziative di vigilanza, in special modo anche quando vi potrebbero essere dei risvolti e delle implicazioni anche di carattere igienico-sanitario come quelli sopra rappresentati … .
Purtroppo “Chisti simu!”
Enzo Giannotta