Nel corso della mattinata personale della Polizia di Stato ha eseguito due ordinanze di Custodia Cautelare in carcere emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Bologna nei confronti di due italiani specializzati nelle rapine di orologi preziosi: un 35enne ed un 37enne. L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Bologna, ha avuto inizio a Gennaio di quest anno a seguito di una denuncia presentata da una cittadina bolognese alla quale, in pieno giorno, era stato asportato un orologio del valore di circa 20.000 euro. Le immagini immediatamente raccolte hanno presentato agli investigatori una scena di assoluta violenza: la donna, che in quel frangente stava rincasando, è stata aggredita da un uomo che ha tentato di immobilizzarla e di strapparle l’orologio; di fronte alla resistenza della malcapitata, tuttavia, solo l’intervento del complice consentiva ad entrambi di assicurarsi il bene e di fuggire a bordo di uno scooter. Fortunatamente le stesse immagini hanno permesso individuare il modello del motociclo utilizzato, consentendo così di rinvenirlo poco dopo, nel corso delle ricerche, regolarmente parcheggiato in una strada del centro. Da quel momento gli investigatori non hanno perso di vista il veicolo sino a quando, nel mese di Febbraio, i due hanno fatto ritorno in città per un altro colpo, sventato dagli uomini della Squadra Mobile che, in flagranza di reato, hanno proceduto al loro arresto per tentata rapina di Rolex ai danni di un uomo. La successiva attività di indagine incentrata su altre denunce per rapine precedentemente perpetrate ha consentito di raccogliere elementi comprovanti la responsabilità degli stessi rapinatori in altri quattro episodi. Si è accertato, in particolare, che i due erano soliti noleggiare un’autovettura per raggiungere il capoluogo emiliano, ove alloggiavano in un albergo utilizzando documenti falsi; il giorno successivo salivano a bordo di uno scooter lasciato regolarmente parcheggiato in strada, per poi girovagare in cerca di una vittima in possesso di un orologio prezioso. Terminata l’operazione, lasciavano Bologna per fare ritorno a Napoli. Gli esiti dell’indagine hanno permesso all’Autorità Giudiziaria di emettere i provvedimenti restrittivi eseguiti oggi dalla Squadra Mobile di Bologna, nonché di denunciare altri due soggetti, sempre di origine partenopea, che hanno collaborato alla realizzazione dei gravi delitti.
fonte — http://questure.poliziadistato.it/Bologna