La Commissione dell’Unione europea ha deciso che l’Italia dovrà tagliare del 33% le sue emissioni di CO2 del 2005 entro il 2030. La decisione fa parte del pacchetto che contiene le misure per realizzare gli obiettivi climatici Ue per il 2030 e per un’economia a basso contenuto di carbone. Ogni Stato membro ha, per la prima volta, un obiettivo annuale che coinvolgerà tutti i settori economici inclusa l’agricoltura e gli sarà consentito, tramite una flessibilità prevista, di raggiungere gli obiettivi senza danneggiare l’economia e di tenere conto degli imprevisti climatici, inoltre saranno loro a decidere anche le misure nazionali. La Commissione ha anche una strategia per la mobilità a basse emissioni per arrivare a trasporti a zero emissioni. Gli Stati membri più ricchi saranno quelli a cui verranno chiesti gli sforzi maggiori, al primo posto la Germania, che è prima nell’economia europea e maggiore inquinatore di gas a effetto serra, a cui sarà chiesto un taglio del 38%, seguono Regno Unito e Francia con un taglio del 37%. Poi Svezia, Lussemburgo, Finlandia, Danimarca e Austria. Croazia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia e Romania avranno tagli dal 2% al 9%, mentre alla Bulgaria non verrà chiesto alcun taglio. La proposta sarà discussa dai 28 Stati membri e dal Parlamento europeo secondo l’abituale procedura.