Il documento dell’assemblea dei dipendenti ex Aterp di Reggio Calabria realizza, al di là delle intenzioni, un solo obiettivo: far comprendere chi e quanti ostacolano il processo riformatore irreversibile avviato con l’approvazione, peraltro larga e condivisa, della legge regionale n. 24/2013.Oggi sappiamo che il malcelato obiettivo di quel documento, maldestro ed improvvisato, altro non è che il ritorno al “carrozzone”, strumento comodo soltanto per rendite parassitarie e per “conservare” privilegi indifendibili con l’improbabile difesa di una “territorialità” che è il rifugio ultimo di chi è rimasto senza alcun paracadute e che immagina di utilizzare l’ambito geografico come ultima ridotta di una battaglia disperata e, come tale, sicuramente perdente.Non faremo passi indietro e procederemo speditamente verso gli ulteriori obiettivi che la legge regionale n. 24/2013 ci ha indicato e sapremo adempiere alle indicazioni, necessarie e conseguenti, della Giunta regionale nei tempi assegnati e senza impedimento alcuno, consapevoli che l’istituzione dell’Azienda unica regionale si è realizzata con l’apporto decisivo delle risorse umane delle ex Aziende provinciali, a dimostrazione che il corpo vivo dell’Azienda unica è vitale, consapevole, dotato di grande ed apprezzata professionalità ed ha già raggiunto quegli obiettivi irrinunciabili, ed i dipendenti di Reggio Calabria lo sanno bene, che erano, dai più, ritenuti proibitivi e che ci ha visto mai in ritardo e sempre in grado di corrispondere alle sollecitazioni in termini di efficacia ed efficienza.Com’è noto non tutto dipende da noi e non basta essere l’unico esempio, peraltro seguito con attenzione da altre realtà regionali, nel Paese di Azienda regionale in materia di edilizia residenziale pubblica con connotazione di ente pubblico non economico e senza Consiglio d’Amministrazione, per affermare la compiutezza dell’impresa; occorre uno sforzo ancora grande nella costruzione definitiva dell’Azienda e ,soprattutto, occorre dotare il nuovo ente di strumenti finanziari per garantire servizi puntuali e doverosi.I nostri assegnatari, le categorie professionali, gli operatori del settore da molto, troppo tempo attendono chiari segnali di inversione di tendenza in un ambito vitale della vita regionale che si rivolge proprio a larghe fasce di popolazione marginalizzate, in stato di bisogno ed attanagliate da una crisi senza fine.Garantire investimenti cospicui per realizzare una grande operazione di riqualificazione e recupero urbano degli insediamenti di edilizia residenziale pubblica è la prima ed essenziale azione che serve, accompagnata da una decisa e poderosa azione che restringa gli spazi alle occupazioni abusive che costituiscono un vulnus intollerabile rispetto alla primaria esigenza di legalità e di garanzia dell’osservanza delle regole.Lavoriamo e continueremo a farlo in sinergia con la Giunta regionale ed il Consiglio regionale consapevoli che il cammino è ancora irto di ostacoli ma con la consapevolezza che un buon inizio è il viatico migliore per proseguire nella strada intrapresa liberandoci da zavorre ed appesantimenti di un passato, quello negativo e purtroppo per alcuni aspetti ancora persistente, che dobbiamo, in fretta, cancellare favorendo il dispiegarsi di una vera e troppo attesa azione riformatrice nell’edilizia residenziale pubblica.
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