Lo scorso 30 giugno, la Polizia di Stato, segnatamente personale della Squadra Mobile di Palermo, diretta dal Dott. Rodolfo RUPERTI, ha proceduto al “fermo di indiziato di delitto” di un 48enne palermitano pluripregiudicato per reati specifici, nella circostanza, resosi responsabile di rapina aggravata commessa in pregiudizio dell’ addetto al parcheggio di una sala giochi palermitana di Via Bernardino Molinari, particolarmente frequentata. A distanza di pochi giorni, per lo stesso delitto, è stata eseguita una Custodia Cautelare in Carcere per S.M e C.A.
Questi i fatti:
Alle ore 14.10 del 30 giugno, la Sala Operativa della Polizia di Stato aveva diramato una nota di rapina appena consumata presso il parcheggio antistante una sala scommesse di Via Bernardino Molinari. Accorrevano nella zona di via Malaspina numerose pattuglie della sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” – Falchi della Squadra Mobile ed apprendevano che pochi istanti prima era stata perpetrata una rapina ad opera di due giovani di cui uno armato di pistola; i malviventi, dopo aver minacciato l’ impiegato di essere pronti a fare fuoco, con le testuali parole “se non stati zitto ti ammazziamo”, si sarebbero appropriati dell’incasso di 700,00 euro per poi darsi a precipitosa fuga, a bordo di un’ auto guidata da una donna. Gli efficaci accertamenti avviati dalla Polizia di Stato hanno consentito di scoprire che, coinvolto nella rapina con un ruolo tutt’altro che marginale, fosse R.V., soggetto noto agli archivi di polizia poiché autore di numerosissimi reati, di natura patrimoniale e legati agli stupefacenti. La particolare natura criminale del R. è legata anche al fatto che lo stesso risulta essere stato un poliziotto, per altro in servizio alla Questura di Palermo, periodo del suo allontanamento, in conseguenza di una condanna definitiva emessa dalla Corte di Appello di Milano ad anni 5 e mesi 8 di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per aver commesso 8 rapine, aggravate dall’ utilizzo di un arma (per altro d’ ordinanza, dal momento che, all’ epoca dei fatti, era ancora un appartenente della Polizia di Stato) in concorso con altri soggetti. Con riferimento alla rapina del 30 giugno scorso, alla luce dei riscontri dei poliziotti, è risultato che R., assiduo frequentatore della sala giochi in argomento, lo stesso giorno della rapina, ma circa un’ora e mezza prima, si fosse già recato presso il parcheggio di Via Molinari, con la stessa autovettura successivamente utilizzata, quasi certamennte per effettuare un sopralluogo funzionale alla rapina. R. è stato rintracciato dagli agenti presso un centro medico privato presso cui risultava regolarmente impiegato ed è stato condotto alla Squadra Mobile. I poliziotti, a partire dal ruolo di riconosciuta leaderschip criminale del R., hanno delineato il quadro del delitto: sarebbe stato proprio R., punto di raccordo criminale e procacciatore di “manovalanza”, ad assoldare i due rapinatori; R. avrebbe, addirittura, convinto la sua compagna, presso la quale si sarebbe in precedenza accreditato come un insospettabile medico, ad accompagnare due ragazzi di circa 20 anni, suoi conoscenti, presso il citato parcheggio, per imprecisati motivi. La donna, completamente ignara delle intenzioni criminali del sodalizio capeggiato dal compagno, avrebbe atteso in auto il ritorno dei due giovani; i malviventi, subito dopo la rapina, sarebbero tornati in macchina e si sarebbero fatti accompagnare per un tratto di strada, inseguiti dalla Polizia, fino a decidere di scendere dal mezzo per proseguire la fuga a piedi. R. è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di rapina aggravata e attualmente si trova recluso presso il carcere “Pagliarelli”.Approfonditi accertamenti sul telefonino del malvivente, sequestrato dai poliziotti, hanno permesso di identificare i due complici, ventenni, palermitani. I loro nomi sono S.M e C.A., entrambi pregiudicati per reati di natura patrimoniale. Le perquisizioni effettuate presso le rispettive abitazioni hanno consentito di rinvenire, a casa del S., abilmente occultata all’ interno di una scatola di scarpe nell’ armadio della camera da letto, una pistola giocattolo corrispondente a quella utilizzata per commettere la rapina, unitamente a parte del bottino prelevato. In data odierna, è stata, pertanto, eseguita un’ Ordinanza di Custodia Cautelare a carico di S.M e C. A., emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo. Anche loro si trovano, attualmente, reclusi in carcere.
fonte — http://questure.poliziadistato.it/Palermo