Per la “grande” e “virtuosa” Germania giunge una notizia non tanto “rasserenante”. Secondo l’analisi del sistema finanziario germanico pubblicata ieri dall’Fmi (Fondo Monetario Inyernazionale), a partire da Deutsche Bank, definita fonte di rischi per l’intero sistema finanziario globale, che sarebbe il più rilevante contribuente netto ai rischi sistemici tra le banche di rilevanza sistemica globale, seguita da Hsbc e Credit Suisse. Le banche tedesche sarebbero particolarmente vulnerabili ai bassi tassi d’interesse, ponendo un serio problema di scarsa redditività (IlGiornale.it) . Secondo lo studio del FMI a causa dei tassi di interesse che sfiorano percentuali negative, potrebbero esporsi a rischi pur di cercare rendimenti dato che dipendono in gran parte dai margini d’interesse. Un’ulteriore “bacchettatta” arriva anche dalla reazione che spesso le banche tedesche oppongono all’autorità di vigilanza. Sovente infatti gli istituti di credito non mettono a disposizione tutti i dati necessari e in alcuni casi non hanno nemmeno adottato gli standard contabili internazionali in vigore. Stesso ragionamento per le compagnie assicurative teutoniche, dove poggiano il proprio business su polizze vita a rendimento garantito intorno al 3%-4%, un modello di business che in tempi di bassi tassi d’interesse non è più sostenibile. Da ciò si intuisce he banche ed assicurazioni germaniche siano state fra le più negative contro la politica dei bassi tassi d’interesse orchestrata dalla Bce. Diciamo che il FMI ha lanciato un bel “siluro” contro la “Corazzata” Germania; ora bisognerà vedere come frau Merkel reagirà alle critiche sollevate dal recente studio.