Confindustria e Banca d’Italia presentano il “rapporto sull’economia calabrese”

da sx_Covelli, Albanese, Signorello, Cuzzocrea, Magarelli e Berti.
da sx_Covelli, Albanese, Signorello, Cuzzocrea, Magarelli e Berti.

Presentato, presso la sede di Confindustria Reggio Calabria, il “Rapporto sull’economia calabrese”, documento redatto dalla Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia che descrive e analizza l’evoluzione della struttura produttiva della regione sulla base di una intensa attività di raccolta ed elaborazione dei dati sul credito e la finanza in possesso dell’istituto. L’incontro è stato promosso da Confindustria Reggio Calabria e dalla filiale reggina della Banca d’Italia e si inserisce nell’ambito delle iniziative di dialogo e confronto con il territorio sullo stato dell’arte e di ‘salute’ dell’economia in Calabria. I lavori sono stati introdotti dal presidente degli industriali reggini Andrea Cuzzocrea e da Antonio Signorello direttore della Filiale di Reggio Calabria della Banca d’Italia. Ad arricchire il dibattito, poi, gli interventi del direttore della filiale di Catanzaro Sergio Magarelli, dei vertici elaborativi dello studio Giuseppe Albanese e Antonio Covelli, entrambi del nucleo per la ricerca economica di Catanzaro della Banca d’Italia. Significativo, infine, il punto di vista degli industriali offerto da Valerio Berti di Confindustria Reggio Calabria. L’importanza del momento di approfondimento offerto dalla presentazione del rapporto sull’economia calabrese è stato sottolineato dal presidente Cuzzocrea: “Questi dati ci offrono la possibilità di capire quale direzione prendere per cambiare la tendenza. Fungono da stimolo e riflessione su come creare le condizioni per il cambiamento. Per questo desidero ringraziare la Banca D’Italia per aver voluto condividere con il mondo delle imprese questa occasione di confronto su uno scenario che per evolversi ha bisogno di rimuovere tutte quelle distorsioni che limitano l’avanzamento dell’economia. Viviamo un paradosso: oggi le risorse ci sono ma la vera sfida è rappresentata dall’efficientamento della pubblica amministrazione”.  Convinto dell’utilità dello strumento elaborato da Banca d’Italia anche Antonio Signorello direttore della Filiale di Reggio Calabria: “Le nostre pubblicazioni, che hanno cadenza annuale, sono finalizzate a diffondere elementi di conoscenza dell’economia reale e inerente al credito affinché possano essere un valido supporto per orientare le scelte dei vari attori”. Giuseppe Albanese ha dettagliatamente riproposto punti di debolezza ed opportunità del quadro economico regionale: “Si respira minore incertezza e paura del futuro tra le famiglie e questo si traduce in un aumento dei consumi. Di segno positivo anche l’andamento del settore turistico, in particolare quello culturale, e la nascita di nuove start up. Di contro c’è la disastrosa situazione occupazionale. ”. Covelli ha invece analizzato gli aspetti di tipo finanziario: “Si registra un’attenuazione del calo dei prestiti soprattutto tra le famiglie. Ma a questo si contrappone la debole attività di investimento delle imprese su cui pesa ancora la difficoltà di accesso al credito delle più fragili e rischiose. Le banche ci dicono che le richieste aumentano ma è una domanda selettiva perché sono le aziende più sicure che riescono ad accedere al credito”. Ed è una chiamata alla responsabilità di tutte le forze positive della regione quella rilanciata dal direttore della filiale di Catanzaro Sergio Magarelli: “E’ necessario rovesciare l’attuale andamento. La Calabria offre timidi segnali positivi ma non sono combinati in una rete virtuosa di crescita, per questo non si può parlare di ripresa come nel resto d’Italia. A fronte di un incremento dei consumi, segno che le famiglie sono tornate a spendere e a credere nel futuro, e di un aumento delle esportazioni esiste un vulnus che è rappresentato dal mercato del lavoro. Dato strutturale preoccupante, il tasso di disoccupazione più alto in Italia riguarda maggiormente i giovani e le donne. A rendere ancora più allarmante la situazione, inoltre, è il calo delle immatricolazioni all’università e l’elevata percentuale di giovani che non hanno un impego e non studiano, i cosiddetti Neet”. Da qui l’appello alle imprese: “Si deve cercare di valorizzare gli elementi positivi per agganciare la ripresa nazionale. Il ruolo del mondo produttivo – sottolinea Magarelli – è importante perché da qui può partire un messaggio sull’economia fondata sulla competizione sana dove a primeggiare sono le imprese migliori”. “In un quadro contraddistinto da tante sfide e criticità rimane positiva la volontà degli imprenditori di voler continuare ad investire sul territorio”. Ha sottolineato Valerio Berti, di Confindustria Reggio Calabria, che ha rimarcato anche l’utilità dello studio offerto da Banca d’Italia: “Analisi preziosa ed approfondita sull’andamento dell’economia che può segnare quale direzione prendere e gli investimenti da effettuare”.

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