Si è tenuta questa mattina nella sede di Azione Nazionale di Reggio Calabria la conferenza stampa dal titolo La Toponomastica reggina non è all’anno zero. Il coordinamento reggino intende così da un lato rispondere all’amministrazione comunale sull’argomento e dall’altro mettere a conoscenza i cittadini di un percorso già in essere, basato su seri studi di settore. Al tavolo erano seduti accanto al prof. Arillotta, l’architetto Antonella Postorino, fresca di nomina al coordinamento cittadino di AN e la dott.ssa Maria Pia Sergi. Prima di tutto comprendere bene cosa comporta l’analisi toponomastica di un territorio che si realizza prima di tutto, attraverso l’individuazione ed il censimento di tutti i toponimi già esistenti, luoghi che posso essere ricavati dalla consultazione dei vari registri e planimetrie o ricavati da fonti antiche quali catasti storici, atti notarili, archivi parrocchiali e comunali, con eventuale individuazione o ricostruzione del loro significato e origine. In questo caso il coordinamento di Azione Nazionale ha voluto offrire degli spunti di riflessione circa un “post” scritto sulla pagina Facebook ufficiale del primo cittadino reggino ” Giuseppe Falcomatà” con il quale chiedeva alla cittadinanza di trovare dei nomi per vie e luoghi che ancora oggi in città non li hanno, circa 2000 a dir suo, lamentando l’assenza di un assetto toponomastico in tal senso. Falcomatà dimostra così di non tenere nella giusta considerazione un lavoro iniziato nel 1986 e concluso nel 2009, realizzato da una commissione di esperti, in cui era presidente il magistrato Giuseppe Tuccio, di cui faceva parte lo storico Arillotta (oggi al tavolo) e anche il professor Italo Falcomatà. Azione Nazionale, ricordando tale circostanza, si auspica che quel lavoro che portò all’individuazione di ben 1200 nomi, di forse 120 pagine, redatto da professionisti, non venga tralasciato o dimenticato e sia indispensabilmente tenuto considerazione da Falcomatà, al “netto” della sua voglia di “apparire democratico e coinvolgente” sul social. La toponomastica ha un’importanza fondamentale – ha concluso Antonella Postorino – anche per un valore identitario e sociale nella valorizzazione del territorio di Reggio e della sua periferia della quale spesso si disconosce la storia. Vorremmo capire perché il Sindaco dichiara che mancano 2000 nomi di vie, quando 1200 erano state censite e deliberate in giunta dalla vecchia Consulta il cui lavoro dovrebbe solo essere continuato dai nuovi colleghi. Chiedere al cittadino suggerimenti e “nomination” per le rimanenti 800 vie di Reggio, è sì un aspetto partecipativo del potere molto d’effetto ma in concreto non è un’azione di semplice attuazione, in quanto deve necessariamente soddisfare dei criteri stabiliti da enti quali prefettura, beni culturali ecc.ecc. e per i quali di regola si effettuano degli studi ben precisi.
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.