Sarà esposto al pubblico dal 2 luglio nel Museo Diocesano di Rossano Calabro, il Codex Purpureus Rossanensis, l’evangelario in lingua greca miniato nel V-VI secolo su pagine di pergamena color porpora, che nell’ottobre del 2015 è stato riconosciuto Patrimonio dell’umanità ed inserito dall’Unesco tra i 47 nuovi documenti del “Registro della memoria mondiale”. Dopo 4 anni di restauro lascia la cassaforte che lo costudisce all’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del Patrimonio archivistico e librario e sarà trasportato in un climabox, una scatola perfettamente climatizzata e sicura che garantirà un fresco costante, per proteggere la pelle marocchina della sua copertina, su un furgone climatizzato e scortato. Ad attenderlo al Museo di Rossano una teca di alta tecnologia realizzata per garantire un monitoraggio H24. Il Codex è uno dei più antichi manoscritti miniati del Nuovo Testamento conservatisi. (fonte Ansa.it)