Reggio assiste confusa alle stranezze di questa amministrazione comunale che, sin dall’insediamento, ha ben pensato di accreditarsi con le inaugurazioni opere ereditate ma spacciandole come attività proprie; oggi Falcomatà supera anche questa consuetudine, passando alle riinaugurazioni di opere già fatte, aperte e consegnate alla Città ben cinque anni addietro. Ancora una perla d’ immagine, inscenata dalla sinistra al Botteghelle, con la riapertura del terminal bus Atam dopo due anni di chiusura della struttura; una scelta giustificata, a suo tempo, per un fantomatico risparmio ritenuto più utile della funzionalità del terminalbus. Ma, come purtroppo si registra spesso nelle strutture pubbliche chiuse, il sito è stato oggetto delle attenzioni di quel becero e delinquenziale vandalismo che andrebbe perseguito senza tregua. A questo punto sarebbe opportuno conoscere il valore del risparmio pubblico determinato dalla chiusura di due anni addietro e confrontarlo con l’ammontare della spesa sostenuta per risistemare la struttura dopo i danni. Un plauso comunque a chi si è impegnato affinchè la struttura fosse restituita alla Città ed in particolare per il valore che proprio nella zona sud può rappresentare. Suggeriamo però al sindaco delle sceneggiate, prima di continuare a intrattenere i cittadini con fantomatiche buone intenzioni, magari mettendo insieme i cocci di sommarie informazioni dei territori, di tirar fuori dai cassetti di palazzo San Giorgio il progetto che nel 2012 la Giunta Arena promosse, coinvolgendo gli studenti di architettura, e che prevedeva la configurazione strutturale dell’intera area, dal Botteghelle al viale Messina, come un sito urbano d’eccellenza. Il progetto, che coniugava l’idea di un’area a vivibilità residenziale interamente dedicata ai servizi ed all’aggregazione, prevedeva infatti che l’intero sito fosse destinato a viabilità pedonale, con il terminalbus a garantire lo snodo dei trasporti pubblici e la sintesi nell’area di strutture ricreative come il parco Città dei Bambini e sportive con gli impianti di viale Messina. Il tutto arricchito dalla previsione delle piste ciclabili. Un modello dunque di area urbana , nel cuore della periferia, che avrebbe garantito livelli di qualità nella quotidianeità nell’area sud. Su questi progetti concreti e già avviati, che palazzo San Giorgio ha nei cassetti, un buon governo dovrebbe impegnarsi, lavorando alacremente ed evitando le inaugurazioni di facciata, anzi le riinaugurazioni; davanti a vere conquiste per la Città anche noi saremo presenti a plaudire nuove progettualità, per noi militanti appassionati della politica Reggio rimane il grande Amore.
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