Caridi (FI): 11 mila firme di Ernesto Magorno sul ghiaccio

Antonio CaridiNon posso non esprimere il mio pensiero sulle 11 mila firme raccolte, in ottica referendum, dal segretario regionale del PD in Calabria, Ernesto Magorno, rimanendo in silenzio, sorridendo tra me e me anzi, tra me e il resto d’Italia, stanchi dell’ipocrisia di questo governo. 11 mila firme raccolte chissà come, con forte entusiasmo, da Magorno andrebbero a giovare sulla mobilitazione generale di partito spronata dal premier Renzi; fatico nel credere, però, che nessuno abbia spiegato all’intera classe dirigente del PD in Calabria, dal presidente Oliverio a Magorno, e al Governo nazionale che i numeri rappresentano un elemento di oggettiva chiarezza; rapportare il risultato ottenuto dal comitato del SI al referendum costituzionale con gli abitati dell’intera regione, decreta, perciò, il fallimento in partenza. “Le firme rappresentano il primo sostengo al presidente del Consiglio per la sfida più importante”, recita così Ernesto Magorno al quale vorrei ricordare la delusione elettorale in Calabria. Il PD nella nostra terra, infatti, ha registrato un calo di consensi clamoroso tra Cosenza e Crotone, tra il 2011 e il 2016, subendo un’emorragia di consensi. Il referendum costituzionale, personalizzato nel referendum sul premier, aveva tirato in ballo la permanenza di Matteo Renzi al governo dell’Italia; mettendo, con arroganza, in discussione se stesso Renzi, oggi, dopo gli schiaffi elettorali bada bene a riproporre le sue dimissioni coscio che l’Italia, step by step, sta smascherando il PD.

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