I segreti della ghiandola pineale, il collegamento con l’energia universale

Foto di Okan Caliskan da Pixabay

E’ il collegamento tra l’umano ed il sovrumano, la sede del risveglio, dell’anima. L’epifisi ossia la ghiandola pineale è piccola come un chicco di mais, ha la forma di una pigna e si trova nel centro del cervello tra i nostri due emisferi. Sulla ghiandola si sa molto poco, solo di recente il suo collegamento col “terzo occhio”, sta suscitando l’interesse di scienziati e di studiosi. Sembra infatti che la piccola ghiandola, se opportunamente stimolata, può condurre l’essere l’umano alla massima conoscenza. L’epifisi sarebbe dunque una sorta di ricetrasmittente con l’energia che proviene dall’alto con i mondi superiori. Il simbolo della pigna è presente in tanti luoghi. Nei cortili Vaticani ad c’è la più grande scultura della Pigna; ma anche nelle immagini contenute nella moneta del dollaro. Il primo a definire la ghiandola pineale è stato Cartesio che sottolineava come fosse il punto in cui s’incontrano, ed interagiscono, mente e corpo. Ma cosa sappiamo della ghiandola pineale? E’ fondamentale per la vita umana, gli uomini non potrebbero vivere senza. Producendo due ormoni, la serotonina e la melatonina, l’epifisi regola il cosiddetto “circolo circadiano” ovvero l’alternarsi del sonno e della veglia negli uomini. Sappiamo anche che alcune sostanze, prima fra tutte il floruro di sodio, inibiscono le funzioni dell’epifisi. Il fluoro, secondo una serie di studi, potrebbe addirittura calcificare la stessa ghiandola. E il fluoro è contenuto in una serie di alimenti (bibite zuccherate, succhi di frutta, carni lavorate nelle industrie ecc.), in primis, anche se in minima parte, nell’acqua che esce dal rubinetti. Yoga e meditazione sono solo due dei metodi da utilizzare per “aprire il terzo occhio”, per mettere in contatto il mondo fisico ed il mondo spirituale. (fonte www.misterimetropolitani.com)

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