Non è una storia divertente quella di cui è stata doppiamente vittima una giovane turista olandese a Doha una città del Qatar. La giovane, che ha 22 anni, aveva passato la serata in un hotel della capitale dove si servono alcolici ma dopo aver bevuto un sorso del suo drink si è subito sentita male e ha capito di essere stata drogata. Poi, black-out totale fino alla mattina seguente quando la donna si è svegliata in un appartamento che non conosceva e si è resa conto con orrore che era stata violentata.
La ragazza ha denunciato immediatamente di essere stata violentata. Ma oltre che attivare la polizia perché andasse in cerca dello stupratore, la chiamata ha avuto anche l’effetto di attivare un procedimento contro la ragazza che è stata arrestata e incarcerata lo scorso marzo e adesso rischia di essere accusata di adulterio, considerato un crimine molto grave in Qatar.
È stato arrestato anche l’uomo accusato di stupro che però continua a ripetere che il rapporto sessuale è stato consensuale. Un portavoce del ministero degli Esteri svedese ha spiegato che la giovane non è stata ancora accusata di nulla e che è stata assistita dall’ambasciata sin dalle prime ore dopo il suo arresto.
Oltre all’accusa per adulterio, punibile con la flagellazione o la lapidazione, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la donna rischia di essere incriminata per aver consumato alcol, illegale in Qatar anche se alcuni alberghi sono autorizzati a servirlo agli stranieri. Tre anni fa, negli Emirati Arabi Uniti una turista norvegese, aveva subito violenza sessuale da un collega di lavoro durante una missione a Dubai e, malgrado l’avessero sconsigliata dal farlo, lo aveva denunciato alla polizia.
Risultato: è stata condannata a 16 mesi di reclusione per aver bevuto alcol e aver fatto sesso extraconiugale nonostante avesse denunciato di essere stata violentata. Le fu poi concessa la grazia e tornò in Norvegia. Che dire donne, davvero una storia tremenda in cui si aggiunge violenza alla violenza, e dove l’abuso, la discriminazione e l’ignoranza la fanno da padrone.
c.s. – Giovanni D’Agata Sportello dei Diritti