Shama (Libano), 10 giugno 2016 – Continuare a lavorare a stretto contatto con le forze armate libanesi, proseguire la cooperazione strategica per prevenire incidenti e trovare soluzioni pacifiche per la sicurezza e la stabilità del Sud del Libano. Questi i temi al centro dei colloqui tra il comandante del contingente italiano di Unifil e i generali Georges Chreim e Samir El Hajj, due dei maggiori esponenti del Lebanese Military Council, il più alto organo decisionale delle forze armate libanesi. Nell’esaminare le tematiche relative alla sicurezza nel settore occidentale a guida italiana, il comandante del Sector West ha ribadito “la necessità di un impegno ampiamente condiviso mediante lo svolgimento di attività operative congiunte e la pianificazione di addestramenti mirati”. Sul tavolo della discussione anche il punto sulla questione mediorientale con particolare riferimento al nodo siriano e alle implicazioni nel contesto operativo nel Sud del Libano che, “nonostante sia caratterizzato da forte incertezza” rimane “stabile” grazie “alla capacità del contingente italiano di Unifil di mettere in sistema le diverse realtà locali, senza il supporto delle quali sarebbe tutto di più difficile realizzazione”. All’incontro erano presenti anche il generale Pierluigi Monteduro, addetto per la Difesa dell’ambasciata d’Italia a Beirut, i comandanti della 5^ e della 9^ brigata delle forze armate libanesi, il comandante del settore a Sud del fiume Litani, ufficiali dei rispettivi quartieri generali e il comandante della Mibil, la missione militare italiana bilaterale e interforze volta all’implementazione dei programmi di formazione, di assistenza e di consulenza a favore delle forze armate libanesi. Il supporto alle forze armate libanesi, insieme al monitoraggio della cessazione delle ostilità e al sostegno alla popolazione locale, è uno dei compiti assegnati al contingente italiano di UNIFIL nel rispetto della risoluzione 1701 dell’11 agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Tenente Colonnello Marco Mele – Portavoce del contingente italiano in Libano