Imbalzano: “Quanto vale la lezione di Cosenza per Falcomatà”

Pasquale ImbalzanoIn questa fase, non rappresenta motivo di catalizzante interesse la generalizzata perdita di consensi dei partiti, e in particolare del PD, nelle grandi realtà metropolitane del Paese, poiché le stesse hanno origini spesso diverse e complesse, sia di carattere politico (vedi Napoli, Roma, Bologna), che di natura progettuale (in questo senso Milano e Torino, anche se quest’ultima in misura diversificata). Tuttavia interessa mettere in rilievo il messaggio che giunge da Cosenza , dove il PD ha visto mobilitati i vari maggiorenti locali, incluso il Presidente della Giunta regionale, con il raggiungimento di un risultato più simile ad una Caporetto che ad una semplice sconfitta e che fa apparire gli entusiasmi dei primi mesi di governo del csx alla Regione Calabria come un lontanissimo ricordo. Piaccia o meno, Mario Occhiuto ha stravinto soprattutto per la sua straordinaria capacità di alta programmazione e per il messaggio inviato alla Città di Cosenza di voler conseguire, attraverso le grandi realizzazioni urbane, uno sviluppo duraturo, capace di generare lavoro rendendo l’area urbana bruzia realmente attrattiva per investimenti esterni e promuovendone , nel contempo, le sue potenzialità culturali- ambientali – turistiche.  Se questo è vero, come è di certo un dato inoppugnabile, in particolar modo nel confronto con la pochezza percepita nei programmi degli altri candidati sindaco, ci chiediamo ancora una volta come Falcomatà possa pensare di dare un futuro di sviluppo vero, di lavoro per giovani e meno giovani, di sostegno all’imprenditoria reggina e di speranza per le famiglie, facendo leva sulla scelta insensata di definanziare le poche opere capaci di promuovere alcune delle potenzialità di sviluppo della Città, come le bellezze paesaggistiche e i servizi turistici, su cui giudiziosamente avrebbe dovuto già da tempo insistere e anzi accelerarne il corso. Restare chiusi nel bunker, delineando improbabili obiettivi autoreferenziali o di assoluta ordinaria amministrazione (rifacimento strade e relativi sottoservizi cittadini a valere sulle risorse derivanti dal definanziamento di importanti opere) significa dimostrare un atteggiamento e una visione di basso profilo amministrativo, che condurrà alla perdita per la Città di altri preziosi anni – crediamo ancora pochi – fino a quando per scelta propria o per decisione ineluttabile dei reggini, privi dell’anello al naso e piuttosto avveduti, si esaurirà fatalmente questa grigia esperienza amministrativa nella quale ogni giorno sono messe al bando le parole capacità e competenza, tanto più ampiamente sottolineate come necessarie ad altre latitudini da sindaci di valore come l’On.le Fassino. Vogliamo sperare che il Sindaco compia un serio e solitario esame di coscienza sul vento che prepotentemente sta spirando in tutto il Paese e cominci finalmente a ragionare da Sindaco Metropolitano, riconsiderando le infauste scelte di definanziamento del Museo del Mare e della Nuova fiera di Arghillà, opere che nelle loro peculiarità sono le uniche, allo stato, capaci di promuovere un vero turismo d’affari, congressuale e di vera attrattività, ponendosi in naturale sinergia con il rinnovato Museo Nazionale della Magna Grecia, le sue inesauribili ricchezze e le tante altre che il nostro territorio possiede.

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