di Dario Tiengo – Silvio Berlusconi è stato protagonista di questa campagna elettorale per le amministrative. E non solo. Nelle mosse del leader di Forza Italia c’è l’ambizione di ricucire il centrodestra costruendo la possibilità di vittoria sia al prossimo referendum di ottobre sia alle prossime politiche. A Milano si è trovato un accordo ed è forse l’esempio più chiaro delle possibilità del centrodestra unito. A Roma la situazione, per quanto riguarda le alleanze, è più complicata ma molto probabilmente ai ballottaggi si chiarirà. Abbiamo incontrato il Presidente di Forza Italia a Palazzo Grazioli a Roma.
Ecco alcune dichiarazioni rilasciate nell’intervista che potete vedere in video o leggere nella sua trascrizione integrale
“Milano è sempre stato in qualche modo un laboratorio politico quindi il centro destra a Milano si presenta compatto con l’aggregazione di altre liste civiche. Questo è il centrodestra di sempre che dovrà anche rimanere unito se vuole vincere anche nelle elezioni nazionali. Per le tre città che lei ha citato, abbiamo voluto cambiare quello che normalmente si fa per le elezioni amministrative. Abbiamo scelto i candidati non tra i politici ma nella trincea del lavoro e dell’impresa”.
“Ho impiegato mesi per convincere Gianni Lettieri, Alfio Marchini, e soprattutto Stefano Parisi a Milano, perché erano persone che non avevano intenzione, è mai avevano pensato, di entrare per così dire in politica” “Siamo arrivati al 55% di persone deluse e disgustate da questa politica e da questi politici. Rappresentano l’Italia di 26 milioni di persone aventi diritto di voto. E’ a loro che io lancio dei messaggi perché quando in un Paese a votare è meno del 50 % la democrazia è a rischio. Anche per questo dico che i cinque minuti per votare sono impiegati benissimo per il futuro e la dignità delle loro città.”
“Non condivido assolutamente le volgarità, tanto meno, poi, che si possano usare delle espressioni violente. Io non ho mai insultato nessuno, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione politica. Spero proprio di essere un esempio che possa essere seguito degli altri protagonisti della politica” “l’Italia conta molto poco sul piano internazionale. Non posso far altro che ricordare come io mi fossi opposto, cercando di convincere tutti i miei colleghi leader a non attaccare la Libia di Gheddafi”
“Vorrei un’Italia prima di tutto democratica. Oggi la democrazia in Italia è sospesa. Ho ricordato che siamo governati da un governo che si basa su una maggioranza contraria al voto degli Italiani. Quando non c’è una vera democrazia va a rischio anche la libertà. Quando non c’è una vera democrazia, non si può sviluppare il benessere. L’Italia che immagino, in fondo, è la stessa Italia che immaginarono i nostri padri che, a partire dal 2 Giugno del 1946, diedero vita ad una Costituzione che tutti hanno sempre ritenuto eccezionale” “Io posso fare il federatore del Centrodestra, cercando con la mia saggezza di fare ragionare tutti. Stiamo cercando un leader. Tra l’altro non è un leader che possa decidere io o altri. Di solito, i leader vengono decisi dalla gente”
fonte – tribunapoliticaweb.it – retewebitalia – media partner